«Una delle tragedie più oscure e laceranti della storia italiana». Nel 45° anniversario della strage di Ustica, il Presidente della Repubblica ha ricordato il disastro del DC-9 Itavia ed espresso solidarietà ai familiari delle 81 vittime.
«Tutti coloro che erano a bordo di quel DC9 partito da Bologna con destinazione Palermo, vi trovarono la morte». Poi ribadisce l’impegno dello Stato nella ricerca della verità e sollecitando anche la collaborazione internazionale. «La memoria – spiega il presidente Sergio Mattarella – rinnova anzitutto i sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime, costretti a uno strazio indicibile, indelebile, inspiegabile.
Alle 20.08 del 27 giugno 1980 il volo è appena partito con quasi due ore di ritardo. A bordo tra le 81 persone ci sono 11 bambini. Tra il velivolo e la torre di controllo le comunicazioni sono regolari fino alle 20.58. Ma alle 21.04, alla chiamata per autorizzare l’atterraggio su Palermo, il DC9 non risponde.
«La Repubblica – conclude il presidente Mattarella – non abbandona la ricerca della verità e sollecita la collaborazione di tutti coloro che, anche tra i Paesi amici, possono aiutarci a rispondere al bisogno di giustizia, che non si dissolve negli anni perché è parte del tessuto stesso della democrazia».
In rappresentanza del Senato, il presidente Ignazio La Russa ha sottolineato la necessità di superare silenzi e complicità, mentre dalla Camera, il presidente Lorenzo Fontana ha definito l’accertamento della verità un obiettivo da perseguire con determinazione. La strage, ancora oggi, resta una ferita aperta per la coscienza civile del Paese.