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Strage a Magdeburgo, parla Scholz: «Ora restiamo uniti contro l’odio»

Il giorno dopo l'attacco che ha riportato la Germania all'incubo degli attentati, il bilancio ancora provvisorio della strage avvenuta al mercatino di Natale di Magdeburgo per mano del 50enne saudita Taleb Al Abdulmohsen, identificato come un "islamofobo" dalle autorità, è tragico: cinque vite spezzate, tra cui quella di un bambino di 9 anni. E oltre…

Il giorno dopo l’attacco che ha riportato la Germania all’incubo degli attentati, il bilancio ancora provvisorio della strage avvenuta al mercatino di Natale di Magdeburgo per mano del 50enne saudita Taleb Al Abdulmohsen, identificato come un “islamofobo” dalle autorità, è tragico: cinque vite spezzate, tra cui quella di un bambino di 9 anni. E oltre 200 feriti, 41 dei quali versano in condizioni critiche. Nessun italiano tra loro, ha assicurato la Farnesina.

La visita di Scholz

Un atto «terribile e folle», ha scandito il cancelliere Olaf Scholz dal teatro della strage a otto anni di distanza dall’attentato – quella volta di matrice islamica – di Berlino. Questo è il momento di «restare uniti» per «non lasciare vincere chi semina odio», ha esortato il socialdemocratico a due mesi dal voto del 23 febbraio.

Un appello sostenuto dalla solidarietà giuntagli da tutto il mondo in un coro unanime di condanna alla violenza: a partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha espresso la vicinanza dell’Italia al popolo tedesco inviando un messaggio al suo omologo Frank-Walter Steinmeier, fino ad arrivare al presidente americano Joe Biden che ha forte a Berlino «tutto l’aiuto necessario».

Il movente

Le ragioni che hanno spinto il medico psichiatra attivo nell’assistenza ai rifugiati a compiere la strage non sono ancora chiare ma, ha spiegato il procuratore capo locale Horst Walter Nopens, potrebbero essere riconducibili all’«insoddisfazione» nutrita per il trattamento riservato dal governo tedesco ai suoi connazionali in cerca di asilo.

Trasferitosi nel 2006 con un permesso di soggiorno permanente per completare la sua specializzazione, l’uomo – simpatizzante dell’AfD e di Elon Musk – non era noto agli 007 tedeschi ma un anno fa era stato classificato come «persona a rischio» dalle autorità locali. E, dalle prime ricostruzioni, sembra che Riad avesse avvertito Berlino della sua pericolosità.

Negli ultimi mesi aveva mostrato segnali di instabilità: da ottobre non si presentava al lavoro giustificando le assenze con ferie e malattia. Dopo il suo arresto, sui media era circolata la notizia che fosse risultato positivo al test antidroga, circostanza tuttavia non confermata dal capo della polizia ancora in attesa dei risultati degli esami medici «fisici e mentali».

Il bilancio dei feriti lascia intuire la brutale determinazione con cui l’aggressore ha travolto il perimetro del mercatino di Natale, gremito di famiglie e turisti, falciando la folla per circa 400 metri in soli tre minuti, servendosi anche delle corsie d’emergenza per colpire più persone.

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