Stop alle mascherine sui voli nell’Unione Europea a partire da ieri, anche se resta comunque «fortemente raccomandato» per i soggetti fragili e per «chi tossisce o starnutisce». Non sarà così, però, in Italia, in cui l’obbligo rimarrà fino al 15 giugno.
Sulle nuove linee guida stilate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Aesa) per la sicurezza nel trasporto aereo, però, non tutti i virologi italiani sono d’accordo. Fabrizio Pregliasco, per esempio, docente all’università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, ha dichiarato che terrà la mascherina in aereo e che dovrebbero farlo anche i fragili.
Mentre Maria Rita Gismondo ha dichiarato che «il nuovo protocollo dice (solo) di passare dall’obbligo al buon senso». Per la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, la mascherina in aereo rimane infatti «consigliabile per persone fragili».
Approva, invece, lo stop alla mascherina sui voli Ue il direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Per lui «in Italia c’è un atteggiamento talebano e anacronistico che fa solo del male». Nonostante le nuove linee guida, faranno eccezione tutti i Paesi in cui resta obbligatorio l’utilizzo delle mascherine sui mezzi di trasporto. Questo è il motivo per cui l’Italia lo manterrà in vigore fino al 15 giugno.
Come si legge nelle note, infatti, «se gli Stati di partenza o destinazione richiedono l’uso di mascherine nei trasporti pubblici, gli operatori aerei dovrebbero richiedere a passeggeri e equipaggio di indossarle oltre il 16 maggio». Come ha dichiarato Andrea Ammon, direttrice dell’Ecdc, è vero «i rischi permangono». Ma è piuttosto evidente come «gli interventi e i vaccini abbiano permesso alle nostre vite di tornare alla normalità». Per questo la decisione di cessare l’uso obbligatorio della mascherina. Ciò non significa, però, che non resti importante continuare a considerare il dispositivo di sicurezza fondamentale, insieme al distanziamento fisico e a una buona igiene delle mani.










