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Stellantis, Turco all’attacco: «Dall’azienda nessuna rassicurazione. Ora intervenga Giorgia Meloni»

Dopo le dimissioni di Carlos Tavares e l’arrivo della lettera di licenziamento per un centinaio di operai dello stabilimento Stellantis di Melfi, Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del comitato Economia, Lavoro e Impresa, ha deciso di presentare un’interrogazione al Senato per chiedere al Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, quali saranno le prossime mosse per difendere i lavoratori.

L’interrogazione

«Ho depositato in Senato un’interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se il Ministro delle imprese e del made in Italy ritenga di rendere noto il piano industriale di rilancio del settore dell’automotive, nonché se vuole porlo in essere anche con riguardo a possibili strategie di riconversione e diversificazione produttiva di Stellantis e di tutte le imprese dell’indotto – ha detto Turco – Inoltre, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali si chiede se intenda adoperarsi per fornire chiarimenti e rassicurazioni ai lavoratori di Stellantis in merito all’operatività degli ammortizzatori sociali e se ritenga di estenderli anche alle imprese dell’indotto, compreso quelle con un organico fino a 15 dipendenti».
Turco incalza e “attacca” il governo: «Dai Ministri competenti si attende celere risposta, in quanto nei giorni scorsi, quasi 100 lavoratori dello stabilimento Logistica (Logitech e Tecnoservice) della Stellantis, che per circa trent’anni hanno curato la movimentazione delle vetture sui piazzali interni della sede di Melfi, hanno ricevuto una lettera di licenziamento che scatterà il prossimo 31 dicembre. Questa è solo l’ennesima vertenza di un Paese in perenne crisi industriale a causa di un Governo miope ed incapace di investire sulla produttività e di adottare politiche espansive. Intanto, restiamo al fianco dei lavoratori affinché i loro diritti e la loro dignità non restino violati».

L’incontro a Torino

I sindacati non si arrendono e continuano la loro battaglia per la difesa dei posti di lavoro. Non a caso, si è svolto ieri a Torino l’incontro tra Uilm e il responsabile europeo di Stellantis, Jean-Philippe Imparato. Al tavolo si è parlato soprattutto di investimenti per il futuro, ma la sigla pare non ne sia uscita “convinta”.
«Per riconquistare la fiducia dell’Italia, Stellantis deve passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti. Le risposte le chiediamo già a partire dal 17 dicembre al tavolo ministeriale, sulle missioni di ciascun stabilimento e sulle innumerevoli imprese dell’indotto che rischiano una imminente chiusura. Oggi invece da Stellantis abbiamo ascoltato parole distensive, ma ancora nessun progetto nuovo e significativo. Anzi il 2025 sarà un anno terribile con gli stessi volumi produttivi del 2024 e solo nel 2026 forse inizieremo a vedere una inversione di tendenza», hanno detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.

Secondo la sigla la transizione all’elettrico e la difficile integrazione fra Fiat e Peugeot stanno determinando una crisi violenta che richiede azioni immediate, nuovi modelli di larga diffusione e non esclusivamente elettrici.

«La situazione è tanto grave da richiedere l’intervento della Presidenza del Consiglio», concludono Palombella e Ficco.

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