«L’Italia ricopre un ruolo centrale per Stellantis». Con queste parole, John Elkann, presidente del gruppo automobilistico, ha rassicurato le Commissioni Attività produttive di Camera e Senato durante un’audizione incentrata sul futuro della produzione automobilistica in Italia.
Un intervento che ha ripercorso la storia del gruppo, dagli anni difficili della Fiat alla nascita di Stellantis, sottolineando il legame indissolubile con il Paese.
Il passato e il presente
Elkann ha rievocato la situazione critica della Fiat nel 2003, paragonandola alla solidità di Stellantis oggi, quarto costruttore mondiale. «Venti anni fa lottavamo per la sopravvivenza, oggi siamo tra i primi costruttori al mondo», ha affermato, riconoscendo il merito dell’Italia in questo percorso.
Impegni e investimenti
Il presidente ha ribadito l’impegno di Stellantis verso l’Italia, sottolineando gli investimenti in piattaforme multi-energia negli stabilimenti italiani. «Stiamo realizzando puntualmente gli impegni presi al tavolo Stellantis», ha assicurato.
Per il 2025, sono previsti investimenti per circa 2 miliardi di euro e acquisti da fornitori italiani per 6 miliardi.
Dal 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana per 24 miliardi di euro, cifra che salirà a 30 miliardi entro il 2025.
Inoltre, ha aggiunto che «in questi 20 anni l’azienda ha pagato direttamente 14 miliardi di imposte all’erario. Se si tiene conto anche del gettito legato all’Iva e alle imposte versate per conto dei dipendenti, questo valore sale a 32,2 miliardi».
Innovazione e futuro
Elkann ha evidenziato il ruolo di Torino come polo di innovazione per Stellantis, con il centro di economia circolare e il Battery Technology Center.
«Il 2025 sarà un anno ancora difficile», ha ammesso, ma Stellantis continuerà a investire in Italia, con il lancio di 10 nuovi modelli nel 2026.
Ha poi precisato che Stellantis nel 2024 è stato il Gruppo che ha depositato più brevetti industriali in Italia.
Rapporto con l’Italia
Elkann ha espresso l’auspicio che il rapporto tra Stellantis e l’Italia non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità di crescita comune. «Spero che il bilancio dare/avere tra il Paese e l’azienda non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l’Italia», ha concluso.