L’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, intervistato a Omnibus su La7, esprime la propria posizione sulla proposizione del magnate americano Elon Musk di fornire all’Italia di usufruire dell’infrastruttura tlc di Starlink. «Io mi aspettavo una reazione d’orgoglio dell’Ue. Farei l’accordo con Musk se tutta l’Europa fosse cogestore. Musk ci presenta il futuro ma noi affidiamo il nostro futuro agli altri? Abbiamo il dovere politico di costruire il nostro futuro».
Un attacco velato, ma non troppo, alla premier Meloni che nelle scorse settimane aveva sbandierato un’amicizia col patrono di Tesla e Space X e Donald Trump, altro tycoon, prossimo a tornare al seggio del Campidoglio il 20 gennaio. E proprio su questa amicizia che “Il professore” aveva attaccato Giorgia Meloni, la quale aveva poi risposto alle accuse: «È stata cattiva con me, perché ho detto che era obbediente? Ma obbediente era poco… ora è obbediente due volte, a Trump e a Musk».
La risposta
Dura la replica di Andrea Del Mastro delle Vedove, deputato di FdI e sottosegretario alla Giustizia. «Al di là delle farneticazioni di chi nega, contro ogni evidenza, il conclamato protagonismo internazionale dell’Italia grazie proprio alla postura del presidente Meloni, è bene ricordare a Prodi che l’obbedienza ad attori, potenze, interessi non nazionali è un campo sdrucciolevole. Obbediva a qualcuno Prodi quando, nella piena ortodossia della linea indicata dalla crociera sul Britannia, “privatizzava” e svendeva Sme, Iri e Telecom? La crociera sul Britannia, a cui seguì la stagione delle privatizzazioni di prodiana memoria, era gratuita e senza costi per l’Italia?».