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Starlink e i pericoli alla sovranità: la minoranza incalza la premier Meloni

“Nel bene o nel male, purché se ne parli”. Elon Musk ha il potere di infervorire l’opposizione che non ha perso tempo nel contestare nuovamente il Governo con il caso Starlink e l’accordo “fantasma” da un miliardo e mezzo di euro, per permettergli di gestire la rete di comunicazioni italiane. Se Verdi e Sinistra (Avs)…

“Nel bene o nel male, purché se ne parli”. Elon Musk ha il potere di infervorire l’opposizione che non ha perso tempo nel contestare nuovamente il Governo con il caso Starlink e l’accordo “fantasma” da un miliardo e mezzo di euro, per permettergli di gestire la rete di comunicazioni italiane. Se Verdi e Sinistra (Avs) rinfacciano al governo Meloni la svendita “volontaria” di sovranità e sicurezza nazionale in favore di un imprenditore, il cui scopo è creare un monopolio nel campo delle comunicazioni, dall’altro i sindacati mordono le caviglie della premier perché investa quel miliardo e mezzo in imprese nostrane che possono fornire servizi simili.

Nel prossimo Question Time alle Camere l’argomento, volente o nolente, sarà oggetto di discussione. Intanto la questione è finita a Bruxelles tramite una interrogazione firmata dai parlamentari del Pd, mentre una referente della Commissione Europea fa sapere che un accordo con Space X non creerebbe problemi con il progetto “Iris²”, programma di comunicazioni tutto europeo e concorrente a quello di Elon Musk.

Accordo sì, accordo no

Non è chiaro se Giorgia Meloni si sia limitata a chiacchierare con il tycoon sudafricano su un possibile utilizzo della tecnologia satellitare Starlink o se ci sia un accordo già impostato, fatto sta che dalle due parti arrivano risposte contrastanti: da Palazzo Chigi filtra solo tanta cautela col segretario del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, che ribadisce l’assenza di un accordo, mentre il vicepremier Salvini (quasi a gettare sale sulle ferite e magari per togliersi qualche sassolino dalla scarpa) con il suo carteggio virtuale con Elon Musk va in controtendenza rispetto agli alleati e aggiunge benzina alle fiamme.

Minaccia alla democrazia

Le ingerenze dei Elon Musk nei confronti della politica italiana ed europea sono sempre state lette in chiave negativa dai vari stati membri che consapevoli della sua gestione di importanti piattaforme social, come X, sarebbe in grado di manipolare la discussione politica. Inoltre permettergli di gestire servizi satellitari per le emergenze, per il governo e le forze armate significherebbe consegnargli i settori chiave di uno stato che dipenderebbe dal volere di un singolo uomo.

«Affidare risorse pubbliche a una società non europea, quando ci sono progetti europei come Iris2, contrasterebbe con questo principio e potrebbe rappresentare un rischio per la nostra sovranità digitale» avvertono Antonio Nicita, vice capogruppo al Senato, e Sandro Ruotolo, europarlamentare, entrambi del Pd.

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