La filiale di Banco Bpm di piazzale Lagosta a Milano è stata imbrattata ieri, sabato 12 aprile, con la scritta ‘Spara a Giorgia’ al passaggio del corteo nazionale pro Palestina. Sul tragitto i manifestanti hanno preso di mira diversi negozi di multinazionali e banche, rompendo le vetrine e imbrattandole con la vernice. Alla filiale di banco Desio di via Trau è stata bruciata una telecamera e sulla vetrina è stato scritto ‘No al riarmo’.
«Via via la Polizia’ urlavano i violenti manifestanti di Milano, mentre invitavano a sparare al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Come negli anni Settanta. Le forze di polizia italiane non hanno nulla a che fare con ciò che accade a Gaza. Così come nessun altro cittadino italiano, compreso il presidente Meloni». Lo ha scritto il ministro della Difesa Guido Crosetto sui social.
«Perché dunque portare qui l’odio e la violenza che si vorrebbero censurare e combattere in Palestina? Accade da mesi. La cosa più inaccettabile è il fatto che alcune forze politiche stiano coscientemente buttando benzina sul fuoco da mesi, alimentando odio, violenza, polarizzazione e fratture sociali. Non so dove vogliano arrivare (e se lo sappiano loro) ma stanno contribuendo ad incrementare in modo irresponsabile un clima pericolosissimo e non avranno alcuna scusa quando il vento diventerà tempesta» ha aggiunto il ministro.
Scontri a Milano, fermate 7 persone
Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine al corteo pro Pal a Milano. Quando le persone in protesta sono arrivate all’altezza di piazzale Lagosta, la polizia avrebbe bloccato una ragazza, e da qui sono nati dei tafferugli, a cui si è unito un gruppo di antagonisti, con lanci di bottiglie nei confronti della polizia.
A seguito delle tensioni sono state fermate sette persone. L’episodio dopo alcuni atti vandalici nei confronti di banche e di un supermercato. In piazza i manifestanti hanno formato un presidio e chiedono la liberazione dei fermati.