È stato pubblicato sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 aprile 2025, che stabilisce gli interventi di sostegno all’editoria per l’anno in corso e la distribuzione delle risorse a disposizione.
Lo ricorda la Fieg, la federazione degli editori, sottolineando che il fondo disponibile ammonta a 82 milioni di euro, provenienti dal Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale. L’importo è stato incrementato di 50 milioni rispetto all’anno precedente grazie a una norma inserita nella Legge di Bilancio 2025, frutto delle sollecitazioni portate avanti dalla stessa Fieg.
Le risorse verranno ripartite tra le diverse componenti della filiera editoriale: 10 milioni sono destinati alle edicole, 3 milioni ai punti vendita non esclusivi, 4 milioni alle imprese di distribuzione di quotidiani e periodici e ben 65 milioni andranno a sostenere le imprese editrici per le copie effettivamente vendute nel 2023.
Per le edicole è previsto un contributo fino a 4mila euro per il rimborso del 60% delle spese sostenute nel 2024, tra cui imposte locali, canoni di locazione e spese per energia, telefonia e trasformazione digitale. Stesso importo massimo per i punti vendita non esclusivi, come i negozi di generi vari che vendono anche giornali, purché si trovino in Comuni privi di edicole: anche in questo caso saranno rimborsate le spese in proporzione ai ricavi derivanti dall’attività editoriale.
Novità assoluta è il contributo alle imprese di distribuzione, che riceveranno 800 euro per ogni Comune sotto i 5mila abitanti servito direttamente, cifra che sale a mille euro se si tratta di Aree Interne. Il beneficio è riconosciuto anche per la creazione di nuovi punti vendita nel corso dell’anno. Le imprese dovranno garantire trasparenza e parità di trattamento economico nella fornitura.
Infine, alle imprese editrici sarà riconosciuto un contributo straordinario di 10 centesimi per ogni copia cartacea venduta nel 2023, escludendo le vendite in blocco. Il limite massimo per questa misura è di 65 milioni di euro. I criteri e le modalità operative per l’accesso ai fondi saranno definiti con provvedimenti attuativi del Dipartimento entro 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
È in preparazione un secondo Dpcm, attualmente in concertazione con i ministeri competenti, che introdurrà ulteriori misure a favore dell’occupazione e della digitalizzazione del settore editoriale, comprese le emittenti radio-televisive. L’obiettivo è sostenere l’innovazione e l’occupazione in un comparto che resta strategico per il pluralismo dell’informazione.