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Dazi, l’Sos della Cina all’Unione europea: «Resistiamo insieme al bullismo unilaterale»

Un invito affinché Cina e Unione Europea uniscano le loro forze contro «il bullismo unilaterale» degli Stati Uniti. L'appello è arrivato ieri dal presidente cinese Xi Jinping, nel giorno in cui il Dragone ha annunciato un nuovo innalzamento dei dazi contro l'import americano e mentre Bruxelles fa sapere che il prossimo vertice Ue-Cina si terrà…

Un invito affinché Cina e Unione Europea uniscano le loro forze contro «il bullismo unilaterale» degli Stati Uniti. L’appello è arrivato ieri dal presidente cinese Xi Jinping, nel giorno in cui il Dragone ha annunciato un nuovo innalzamento dei dazi contro l’import americano e mentre Bruxelles fa sapere che il prossimo vertice Ue-Cina si terrà a Pechino a luglio e non nella capitale belga come sarebbe dovuto essere.

Il segnale

Un segnale che sembrerebbe indicare la volontà dei 27 di “fare piacere” a Xi e di usare il summit che celebra i 50 anni di rapporti per rafforzare le relazioni tra il blocco e il gigante cinese dopo le tensioni degli anni scorsi sul Covid, la via della Seta e le accuse di “sovracapacità produttiva”.

Le parole di Xi

«La Cina e l’Ue – ha detto il presidente cinese, ricevendo il premier spagnolo Pedro Sanchez, in missione a Pechino dopo una visita ad Hanoi alla ricerca di nuovi mercati – devono adempiere alle loro responsabilità internazionali, salvaguardare il trend della globalizzazione economica e un ambiente del commercio internazionale equo e insieme resistere alle pratiche di bullismo internazionale». Una dichiarazione arrivata proprio mentre un portavoce del Consiglio europeo confermava quanto scritto dal “South China Morning Post”, secondo cui il prossimo vertice Ue-Cina – che da protocollo avrebbe dovuto tenersi a Bruxelles, visto che il precedente, nel 2023, si era tenuto nella capitale cinese – si terrà nuovamente a Pechino. «Ci stiamo coordinando per fissare una data per l’incontro che si terrà in Cina nella seconda metà di luglio». Una “cortesia”’ che sottolinea come, nel pieno della guerra commerciale scatenata da Donald Trump con dazi pesantissimi contro decine di Paesi, ora sospesi per tutti tranne che per la Cina, l’Ue continui a guardare ad altri mercati. Seppure tra i 27 ci siano divisioni su come reagire a Washington, con alcuni pronti a stringere di nuovo i rapporti con Pechino, mentre altri – come l’Italia di Giorgia Meloni, attesa tra una settimana a Washington – convinti della necessità di non rompere con gli Stati Uniti. Mentre la Germania esorta cinesi e americani a trovare «una soluzione negoziata» che ha un impatto su «tutta l’economia mondiale».

La Spagna

«Il complesso panorama globale rende necessario per noi scommettere su più dialogo, più cooperazione e sul rafforzamento dei nostri rapporti con gli altri Paesi e blocchi regionali», ha detto Sanchez, secondo cui «La Cina è un partner fondamentale per noi quando si tratta di affrontare le maggiori sfide nel mondo». Sottolineature che di certo non saranno gradite a Washington, che già nei giorni scorsi, per bocca del segretario al Tesoro Scott Bessent, aveva paragonato la missione del premier spagnolo a Pechino per stringere rapporti più stretti «a fare harakiri».

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