«È stato davvero emozionante il compleanno di mia zia. 91 anni è un›età meravigliosa e sono voluta andare assolutamente a Ginevra dove in un ristorante ha raccolto tutta la famiglia. C’erano i miei cugini, Edoardo con la moglie Sasha Alexander, anche lei attrice, e i figli Lucia Sofia e Leonardo Fortunato, e Carlo Ponti jr, il suo primogenito con la moglie Mariam e i due figli che lui ha avuto dalla sua prima moglie, Vittorio e Beatrice. Carlo è un direttore d’orchestra, mentre Edoardo, è produttore e regista ed entrambi vivono negli Stati Uniti. Soprattutto il momento della torta è stato molto emozionante: Sophia è apparsa raggiante, felice, senza alcuna nostalgia di quello che è stato il suo passato. Lei adora il suo presente». Chi parla è Alessandra Mussolini, una nipote legatissima alla zia Sophia Loren. E questa famiglie felice si è poi ritrovata la settimana scorsa alle seconde nozze del figlio di Sophia Carlo Ponti jr, sempre a Ginevra per la seconda cerimonia di nozze (la prima era una cerimonia religiosa in Georgia, paese della moglie) con la moglie Mariam Sharmanashvili, che si occupa di fitness.
La sorella Maria
Purtroppo in entrambe le occasioni mancava Maria, mamma di Alessandra e figlia di Romilda Villani, madre di Sophia Loren, non poteva esserci per problemi di salute, però Alessandra ci ha fatto sapere che si sentono spesso per video chiamata, Maria da Roma e Sophia e da Ginevra, città in cui ha deciso di vivere da parecchi anni. Quando Sophia doveva andare a Roma per lavoro era sempre ospite da Maria perché diceva: «Come qui, non si mangia da nessuna parte, e poi per me la famiglia è una scelta d’amore imprescindibile».
L’amore è tutto
La parola amore è la base della vita di Sophia Loren. Tutto ha fatto per amore: amore per il cinema, amore per suo marito, Carlo Ponti, un uomo che non ha mai tradito, che ha rispettato sempre e che non ha lasciato nemmeno quando Cary Grant, il divo dei divi, era innamorato pazzo di lei. Poteva essere facile per altre abbandonarsi a un amore magari fugace, per un uomo che era la più grande star del momento, il numero uno di Hollywood. Con lui Loren ha lavorato in diversi film, ma no, Carlo era la famiglia e da lui ha voluto assolutamente avere dei figli.
Il mio capolavoro? I figli
«I miei figli» dice ancora oggi donna Sophia «sono la cosa più importante che ho fatto nella mia vita, sono il mio vero capolavoro. Ho avuto la fortuna di avere due ragazzi straordinari. Siamo molto legati io, loro, le loro mogli, i miei nipoti. La famiglia è sempre al primo posto dovrebbero capirlo tutte le donne e tutti gli uomini che a volte purtroppo trascurano questa priorità».
Il ricordo di Carlo Ponti
I figli sono la gioia degli occhi di donna Sophia. Durante la festa di compleanno, mi assicurano, i suoi occhi si illuminavano ogni volta che li guardava. Li considera la continuazione dell’amore con Carlo. Infatti, anche se lui non c’è più dal 2007, la sua presenza si sente ancora in quella casa di Ginevra, nelle foto che Sophia tiene ovunque, nei ricordi.
Il perché della Svizzera
Sophia è molto legata alla Svizzera e c’è una ragione molto precisa, per come si comportò con lei lo Stato italiano: nel 1982 era finita in carcere per 17 giorni a causa di un’accusa di evasione fiscale, ma la vicenda poi si concluse con l’assoluzione, dato che le responsabilità furono attribuite al suo commercialista. L’esperienza, sebbene dolorosa, fu caratterizzata da un grande interesse mediatico, con paparazzi che si assieparono fuori dal carcere di Caserta e le compagne di cella cercarono di renderle tutto meno traumatico, ma lo fu. Alla fine, la Cassazione le diede ragione, riconoscendo che non avrebbe dovuto essere arrestata.
La serenità è a Ginevra
Dopo un’esperienza così traumatica, Loren decise che forse era meglio non vivere in Italia, ma a Ginevra, una città molto sicura, di una tranquillità totale, cosa che forse in una città italiana una diva popolare come lei raramente avrebbe potuto avere. Lì è solo la signora Ponti.
Quando mi servì il caffè
Ricordo una volta di essere stato ospite da Sophia nella sua casa di Ginevra. Mi chiese se volevo un caffè e io rimasi colpito quando riapparve portando lei stessa un vassoio con su due tazzine, il latte e la moka appoggiata sul vassoio, dicendo «L’ho tenuto nella moka perché così resta più caldo». È un episodio che però dimostra chi è davvero Sophia, la diva più importante di sempre che serve caffè in una moka.
Sono solo me stessa
Tutto questo racconta molto di più di quanto sembri. Sophia, anche se all’estero, ha mantenuto intatte le sue radici napoletane. La sua casa è un angolo d’Italia in Svizzera. Gli svizzeri la rispettano, la lasciano vivere, non la assediano. Quando la incontrano qualcuno la riconosce e sorride, ma nessuno la importuna. È questo il lusso più grande per una donna che ha dato tutto al pubblico: poter essere semplicemente se stessa.
Il mito in 300 foto
Intanto, mentre l’Italia purtroppo non ha organizzato l’anno scorso grandi iniziative per i suoi 90 anni, la Svizzera invece, proprio per riconoscenza e per ringraziarla di averla scelta, ha deciso di organizzare al M.A.X. (museum”, “art”, “x”, laddove “x”, incognita, indica l’arte grafica) di Chiasso una mostra fotografica dal titolo “Sophia Loren. Il mito della bellezza disegnato con la luce”. Saranno presenti le immagini più iconiche che colgono Loren in momenti peculiari della sua vita, durante le riprese dei suoi celebri film, ma anche in contesti più personali, immortalata da alcuni fra i più grandi fotografi dell’epoca. La mostra sarà aperta dal 27 ottobre all’8 marzo 2026 e quanto a mi dicono c’è già in progetto di renderla itinerante e una delle date più importanti sarà proprio a Roma, forse alla Casa del Cinema di Villa Borghese. Speriamo che sia vero, perché Sophia Loren merita questo e altro.