La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati l’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, con l’accusa di tentato peculato.
L’indagine riguarda un appalto da 1,6 milioni di euro per un sistema di gestione documentale basato sull’intelligenza artificiale, sospettato di essere stato pilotato a favore della società Deas Analisi e Sistemi.
Accuse dall’ex ad Iorio
Le accuse provengono dalle dichiarazioni dell’ex ad di Sogei, Paolino Iorio, arrestato per corruzione nel 2024.
Secondo Iorio, Cannarsa avrebbe cercato di favorire l’assegnazione dell’appalto alla Deas, nonostante un costo stimato di soli 200mila euro per un’eventuale realizzazione interna o tramite altra azienda.
Perquisizioni e indagini
La Guardia di finanza ha effettuato perquisizioni negli uffici di Sogei e nell’abitazione di Cannarsa, su disposizione dei pm, alla ricerca di riscontri alle accuse.
Gli inquirenti stanno anche rianalizzando intercettazioni telefoniche e ambientali, tra cui una in cui un indagato fa riferimento alla Deas e a Cannarsa.
La difesa di Cannarsa e Sogei
Cannarsa respinge le accuse e si dichiara «sereno», esprimendo fiducia nell’operato della magistratura.
Sogei ha annunciato la piena collaborazione con le indagini, assicurando trasparenza e fiducia in un rapido chiarimento della posizione dell’ad.
Indagata anche l’imprenditrice Ranzato
Oltre a Cannarsa, è indagata per concorso in tentato peculato anche Stefania Ranzato, imprenditrice della Deas.