Cresce l’allarme per l’uso smodato di smartphone e social media tra i bambini italiani, con un’età di esposizione sempre più precoce e una preoccupante mancanza di controllo da parte dei genitori.
In un’intervista all’Adnkronos Salute, lo psicoterapeuta Pietro Bussotti, parla di una vera e propria «corsa pericolosa» all’abbassamento dell’età di accesso ai dispositivi digitali.
Dati allarmanti: un bambino su tre usa lo smartphone ogni giorno
I dati presentati da Save the Children sono impietosi: circa un bambino su tre tra i 6 e i 10 anni utilizza lo smartphone quotidianamente, una tendenza in costante aumento negli ultimi anni.
Tra gli 11 e i 13 anni, poi, oltre tre ragazzi su cinque possiedono almeno un account social.
Genitori «analfabeti digitali»: manca l’educazione al corretto utilizzo
Secondo Bussotti, il problema principale risiede nella «totale mancanza di un’educazione digitale dei genitori», che spesso non hanno gli strumenti per comprendere i rischi legati all’abuso di questi dispositivi. «Abbiamo una generazione di genitori “maleducati digitali” che si sono trovati, da giovani, uno strumento potentissimo come il cellulare senza conoscere le regole di uso e i pericoli», spiega lo psicoterapeuta.
Parallelo con l’automobile: servono regole e controlli
Bussotti traccia un parallelo tra l’impatto dello smartphone e quello dell’automobile: «Entrambi sono strumenti potenti, ma nel secondo abbiamo stabilito delle regole, un codice della strada da rispettare, forze dell’ordine che controllano, esami per guidare. Con il cellulare, invece, nulla».
Conseguenze negative sulla salute mentale
L’uso eccessivo dei social media, sottolinea Bussotti, può avere gravi conseguenze sulla salute mentale dei giovani, peggiorando la qualità della vita psicologica e portando a fenomeni di rilevanza clinica.
Appello ai genitori: «Siate educatori, imponete limiti»
Lo psicoterapeuta lancia un appello ai genitori, invitandoli a «dare la giusta importanza ai rischi dell’abuso e non minimizzarne gli effetti».
Bussotti suggerisce anche interventi «impopolari e radicali», come la regolamentazione dell’uso dei cellulari da parte dei minori e lo sviluppo di sistemi per ridurre la dipendenza.
Necessaria un’educazione digitale fin dalla giovane età
Infine, Bussotti sottolinea l’importanza di un’educazione digitale fin dalla giovane età, formando i futuri genitori sui pericoli della connessione costante. «Come vi arrabbiate se scoprite i vostri figli che fumano, dovete farlo anche se c’è un abuso dello smartphone», conclude lo psicoterapeuta, ricordando ai genitori il loro ruolo di educatori.