La febbre ha sconfitto Jannik Sinner, la bestia nera Iga Swiatek ha fatto lo stesso con Jasmine Paolini. Una serata che poteva essere storica per i colori azzurri ha invece, per motivi diversi, portato tanta delusione. L’altoatesino quasi certamente perderà la vetta del ranking Atp, con il rivale di sempre, Carlos Alcaraz, pronto a sottrargli lo scettro agli Us Open. La 29enne toscana, invece, a Cincinnati ha ritrovato lo smalto di un tempo, ma i suoi sogni si sono infranti contro la polacca, mai battuta in sei sfide.
Verso lo Us Open
Adesso Sinner dovrà pensare a recuperare per difendere il titolo conquistato nello Slam statunitense un anno fa. La febbre lo ha messo ko, come lui stesso ha confermato, dispiaciuto, nel post partita. Il torneo di Cincinnati è stato giocato in condizioni critiche, con una finale disputata sotto il sole cocente nel pieno pomeriggio. «Sono deluso – ha spiegato – non mi sentivo bene. Durante la notte pensavo di recuperare e invece sono peggiorato. Ho comunque provato a scendere in campo per i tifosi, per cercare di offrire una partita. Ora il focus principale è lo Us Open, adesso la cosa più importante è recuperare. Poi vedremo».
Paolini in crescita
Jasmine può guardare al futuro con più sicurezza. Con la Swiatek ha lottato alla pari per due ore, perdendo lucidità nei momenti decisivi. Molto meglio, però, degli ultimi risultati a Montreal, Londra e Parigi, dove non è stata protagonista, uscendo ai primi turni. Il percorso le ha permesso di tornare al nono posto nel ranking Wta, a una manciata di punti dall’ottavo, l’ultimo utile per disputare le Wta Finals. Lo Us Open sarà decisivo per decidere chi volerà in Arabia Saudita. Rinfrancata da Cincinnati, Paolini proverà a ripetersi a New York per sorpassare Jessica Pegula nella race. Una possibilità tutt’altro che remota se confermerà i progressi di Cincinnati.