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Sgombero Askatasuna, scontri a Torino durante il corteo: tensioni con polizia e accuse politiche

Momenti di forte tensione a Torino durante il corteo contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. La manifestazione, partita nel primo pomeriggio da Palazzo Nuovo, ha visto una partecipazione numerosa: per gli organizzatori erano circa 10mila i presenti, mentre la Questura ha stimato 3mila persone. In testa al corteo famiglie e bambini, con striscioni a sostegno del centro sociale, seguiti da delegazioni arrivate anche da altre città.

La situazione è degenerata lungo corso Regina Margherita, quando una parte dei manifestanti ha tentato di avvicinarsi allo stabile sgomberato due giorni fa. A quel punto le forze dell’ordine, schierate a protezione dell’area, hanno respinto l’avanzata utilizzando idranti e lacrimogeni. Alcuni manifestanti, a volto coperto, hanno risposto con lanci di bottiglie, pietre e fuochi d’artificio. Nelle vie adiacenti sono stati ribaltati e incendiati cassonetti, improvvisando barricate. Gli scontri sono proseguiti a intermittenza, mentre il resto del corteo cercava di proseguire.

Durante la manifestazione è stato diffuso un messaggio di solidarietà del fumettista Zerocalcare: «Non mi immagino Torino senza Askatasuna». Tra i cori più ripetuti: “Askatasuna vuol dire libertà” e “Torino partigiana”. In corteo anche esponenti politici della sinistra e numerose bandiere No Tav e palestinesi.

Sul fronte politico, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito la linea dura sugli sgomberi, parlando di violazioni degli accordi con il Comune. Il vicepremier Antonio Tajani ha condannato le violenze: «La legge va rispettata, non ci faremo intimidire». Di segno opposto le reazioni degli attivisti, che accusano il governo di repressione. La città resta divisa, mentre la tensione attorno al caso Askatasuna continua a salire.

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