La società GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour Italia ha versato oltre 60 milioni di euro a titolo di risarcimento e lo fa dopo quasi un anno dall’inchiesta e dal sequestro di 64,7 milioni di euro sui cosiddetti “serbatoi di manodopera”: un presunto sistema attraverso il quale grandi aziende si garantiscono “tariffe altamente competitive” sul mercato “appaltando manodopera” in modo irregolare per servizi di logistica e “movimentazione merci”.
La notizia, riportata ieri su Il Fatto Quotidiano, è emersa da un’udienza, davanti al giudice per le indagini preliminari Luca Milani, che avrebbe dovuto decidere su una misura interdittiva della pubblicità a carico di GS, chiesta dai pm, con istanza poi revocata proprio a seguito del versamento.
L’indagine – scrive il Fatto – va verso l’archiviazione, come accaduto già per i casi che hanno riguardato altri colossi del settore, come Ups che nel maggio dello scorso anno aveva versato 86 milioni di euro.
Venerdì, tra l’altro, erano in programma altre tre udienze, sempre davanti al gip Milani a seguito di indagini del pm Storari e di richieste interdittive sulla pubblicità, per Amazon Italia Transport srl (sequestro da oltre 121 milioni), GXO Logistics Italy (sequestro da oltre 83,9 milioni) e FedEx Express Italy (sequestro da oltre 46,6 milioni).
Procedimenti tutti rinviati in attesa delle decisioni delle società sugli eventuali risarcimenti. Dopo le varie inchieste simili a carico di grandi imprese dei settori della logistica, dei trasporti e dei servizi di vigilanza privata, sono stati versati all’erario come risarcimenti almeno oltre 600 milioni di euro. E sono stati assunti come dipendenti migliaia di lavoratori, che prima erano “in balia” delle società “serbatoio”.