Sarà una perizia psichiatrica a cercare di rispondere alla domanda più inquietante che aleggia su uno dei casi giudiziari più delicati degli ultimi anni: chi è davvero Chiara Petrolini? La Corte d’assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti, ha disposto un accertamento sulla capacità di intendere e volere della giovane imputata all’epoca dei fatti. Il conferimento dell’incarico ai periti avverrà il 15 settembre, nella prossima udienza, quando saranno ascoltati anche i primi testimoni.
Petrolini, 23 anni, è accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Secondo le indagini, avrebbe fatto morire entrambi i figli subito dopo il parto, a un anno di distanza l’uno dall’altro, e poi li avrebbe seppelliti nel giardino di casa, a Vignale di Traversetolo (Parma). Il primo corpicino è stato scoperto il 9 agosto scorso. Dopo la sepoltura, Chiara era partita in vacanza con la famiglia.
La richiesta di perizia è stata avanzata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Tria, che ha parlato fin da subito di un «disturbo della personalità con stato dissociativo». Un’opinione opposta a quella dell’accusa, secondo cui non ci sono elementi medici né nella cartella clinica, né nei comportamenti passati della ragazza che indichino una patologia. La pm Francesca Arienti, pur non opponendosi alla perizia, ha sottolineato che nulla nella vita di Chiara – definita «da ragazza modello» – lasciava presagire simili gesti.
In aula era presente anche l’ex fidanzato della giovane, Samuel Granelli, oggi parte civile. «Nessuno si era accorto della gravidanza, non c’erano segnali», ha riferito il suo avvocato Monica Moschioni. Per Samuel, che ancora stenta a credere che i due neonati potessero essere suoi figli, la priorità è una sola: «Capire perché Chiara lo ha fatto». Non c’è stato alcun contatto tra i due ragazzi: «Stiamo cercando di evitarlo, è troppo impattante», ha aggiunto Moschioni.
Chiara, oggi ai domiciliari, tace. Ma ora spetterà alla perizia stabilire se fosse lucida oppure prigioniera di un disturbo mentale. La risposta potrebbe cambiare tutto.