Ritornano a scontrarsi i militari del regime di Damasco, sostenuti da Russia e Iran, e i ribelli jihadisti guidati da Hayat Tahrir al Sham. I combattenti anti-regime hanno lanciato un’offensiva contro le forze del regime siriano e sono penetrate in alcuni quartieri di Aleppo, in Siria, a 60 km dal confine turco. Sotto controllo la maggior parte della città tra centri governativi e prigioni.
La notizia riferita dall’Osservatorio siriano per i diritti umani è stata confermata dall’esercito siriano. I ribelli sono in molte zone della città settentrionale e secondo i militari decine di soldati sono stati uccisi in violenti scontri. Le organizzazioni terroristiche armate hanno lanciato un vasto attacco. In un comunicato si legge di intensi combattimenti su più di 100 chilometri.
“Almeno 200 miliziani” del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham e di altre organizzazioni sono rimasti uccisi nei raid aerei messi a segno ieri dalla Russia per fermare la loro offensiva nelle province di Aleppo e Idlib, nel nord-ovest della Siria. Lo fa sapere Oleg Ignasyuk, vice direttore del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria, una divisione del ministero della Difesa russo.
Inoltre le forze curdo-siriane, espressione dell’ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell’aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative di Damasco dallo scalo aereo internazionale.
Residenti in fuga
I residenti di Aleppo hanno riferito di scontri e sparatorie nella città dopo l’ingresso delle fazioni ribelli. Diversi residenti sono fuggiti dai combattimenti. Le scuole e gli uffici governativi sono rimasti chiusi oggi, mentre la maggior parte delle persone è rimasta in casa, secondo la radio Sham FM, una stazione filogovernativa. I testimoni hanno affermato che i ribelli hanno schierato le forze di sicurezza in città per prevenire qualsiasi atto di violenza o saccheggio.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha affermato che l’aeroporto della città è stato chiuso e tutti i voli sono stati sospesi. Venerdì, i due principali ospedali pubblici di Aleppo erano presumibilmente pieni di pazienti mentre molte strutture private erano chiuse, ha affermato l’Ocha.
Onu avvia l’evacuazione da Aleppo, alcuni italiani nel primo convoglio
Le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione da Aleppo verso Damasco. Un primo convoglio di auto è già in viaggio per uscire dalla città. In questo, a quanto si apprende da fonti della Farnesina, ci sono mezzi con alcuni italiani a bordo. Altri pullman Onu sono in attesa di uscire. L’ambasciata a Damasco, in sede con il nuovo ambasciatore Stefano Ravagnan e in stretta collaborazione con la Presidenza del Consiglio e in contatto col gruppo e riceverà i connazionali.
Una volta arrivati a Damasco si valuterà la permanenza nella capitale o lo spostamento altrove. Un limitato numero di religiosi ha deciso di restare ad Aleppo, contando sui buoni rapporti stabiliti dai Francescani con tutte le comunità. L’ambasciatore Ravagnan è in contatto con loro, si stanno aiutando i religiosi che vogliono uscire. Ed è anche in contatto con il vescovo, che sta bene ed è monitorato nella misura del possibile.
Nel contesto di permanente instabilità che caratterizza il nord siriano, il 27 novembre militanti del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham/HTS – che, con la tacita protezione turca, governa l’area di Idlib – hanno lanciato un poderoso attacco in direzione di Aleppo, posta a pochi chilometri dalla linea di demarcazione.
Ne sono nati scontri violenti, con decine di morti da entrambe le parti. HTS ha occupato diversi villaggi e interrotto l’autostrada M5. L‘attacco non è avvenuto a sorpresa, ma con inaspettata rapidità. Non è chiaro l’obiettivo degli attaccanti, se si tratti di una prova di forza finalizzata al negoziato, ovvero vi sia una più articolata strategia. Inevitabile l’impatto negativo sulla popolazione civile, con circa 10 mila sfollati in città, ad aggiungersi a quelli arrivati dal Libano nelle scorse settimane. Da stamattina Aleppo risulta in quasi totale controllo dei militanti di Hayat Tahrir al Sham. Non risultano violenze a danno di civili e nulla è stato segnalato dai connazionali.
In Siria raid aerei russi su Aleppo per la prima volta dal 2016
«Dopo la mezzanotte di venerdì, aerei da guerra hanno lanciato raid sui quartieri della città di Aleppo per la prima volta dal 2016. I raid hanno preso di mira il quartiere di Al-Furqan vicino a Nuova Aleppo». Così l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
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