«Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che 500mila persone hanno chiesto di essere ascoltate». Da Chianciano, nel corso dell’assemblea di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), il leader della Cgil Maurizio Landini, torna a parlare dello sciopero generale di venerdì scorso.
Landini chiede che ci sia «una risposta» del governo alle persone scese in piazza: «Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti».
Se la risposta non arriverà «già da lunedì», ha aggiunto, il sindacato valuterà come continuare.
Landini ha sottolineato che «in 50 piazze dove ci sono state 500mila persone non è successo proprio nulla. Cgil e Uil da quel punto di vista lì non devono rispondere a nessuno. Le nostre manifestazioni sono manifestazioni democratiche in cui non è successo assolutamente nulla».
Il segretario della Cgil lo ha detto rispondendo alle accuse di Matteo Salvini, secondo cui le sue parole avrebbero incitato ai disordini. L’episodio avvenuto a Torino «è avvenuto dopo le manifestazioni sindacali e non ha nulla a che fare con le manifestazioni sindacali. Quelle modalità di scendere in piazza non c’entrano nulla con noi. Non le abbiamo fatte, le condanniamo, non c’entrano nulla con la storia del movimento sindacale. Trovo singolare che di fronte a 500mila persone che scendono in piazza e che rinunciano al proprio stipendio, la discussione è su 100 studenti a Torino. Il tema è che si sta rimuovendo quello che è avvenuto».
Landini ha quindi precisato di non avere «nessun pentimento» per aver pronunciato la parola “rivolta“.
Anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, sempre da Chianciano, è tornata sull’argomento sciopero, facendo riferimento alla precettazione del ministro Salvini: «Diciamo al governo, mettete giù le mani dal diritto di sciopero che è scritto nella Costituzione. Non si può soffocare la voce di milioni di lavoratori», ha affermato.