Sanità, una mozione chiede la revoca della nomina di Gemmato: «Imbarazzante conflitto d’interessi»

È «evidente» che «la posizione del sottosegretario» alla Salute, Marcello Gemmato, «sia caratterizzata da un imbarazzante conflitto d’interesse che getta un’ombra sulla sua attività governativa in un dicastero di così tale rilievo che rischia di compromettere ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti della politica, oltre che del servizio sanitario pubblico e universalistico».

Ad affermarlo è il deputato del Movimento 5 stelle, onorevole Leonardo Donno, primo firmatario di una mozione con la quale si chiede al Governo di avviare le procedure di revoca della nomina a Sottosegretario dello stesso Gemmato.

«Mentre la sanità in Italia è alle prese con liste di attesa infinite, e quattro milioni e mezzo di italiani rinunciano alle cure – afferma il deputato pentastellato -, il governo Meloni pensa a favorire il settore privato. E lo fa in prima persona, come il sottosegretario Gemmato, socio di minoranza di una società pugliese che gestisce tre poliambulatori in provincia di Bari».

Sul sito internet della struttura, ricostruisce Donno, «si promuovono infatti accertamenti diagnostici “senza i lunghi tempi del servizio sanitario pubblico“». Il governo, invece, «va nella direzione opposta: invece di lavorare per ridurre i tempi nel sistema sanitario pubblico sponsorizza clamorosamente il privato», sottolinea l’onorevole pugliese: «Grazie alle misure messe in campo dalla maggioranza il fatturato dei privati è incrementato notevolmente, e secondo quanto riferito dagli organi di informazione anche per la società Therapia srl», prosegue.

«Al di là delle questioni societarie e gestionali che lo tutelerebbero in punta di diritto» per Donno «si pone una questione di opportunità politica e istituzionale». E rincara la dose: «Ricordiamo inoltre che il sottosegretario ha una delega sulle farmacie ed è egli stesso un farmacista, ex titolare di farmacia ora ceduta, nella gestione a suoi familiari. Non si può ignorare come la remunerazione del farmaco o i benefici delle cosiddette farmacie dei servizi siano una costante delle misure finanziarie di questa maggioranza che ha trasferito, ad esempio, alcuni medicinali dalla distribuzione diretta tramite Asl alla distribuzione tramite le farmacie del territorio».

Il Movimento 5 stelle chiede che «la maggioranza dia risposte immediate dentro e fuori dal Parlamento, soprattutto a tutti quei cittadini che rinunciano alle cure e che sono alle prese con liste d’attesa infinite».

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