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Matteo Salvini senza freni sui dazi all’Ue: «Imposti dai cretini di Bruxelles»

Un Matteo Salvini a tutto campo, quello che ieri ad Ancona, a margine di un evento sui temi economici, ha affrontato i temi centrali del dibattito politico. Il vicepremier parte da dazi imposti dal presidente americano Donald Trump, cogliendo ancora una volta l’occasione per assestare un colpo all’Unione europea: «l’’unico mega dazio che ha messo in ginocchio interi settori in Europa l’ha messo Bruxelles. Il suicidio del settore dell’auto non l’ha imposto Trump, sono stati i cretini di Bruxelles che hanno messo fuori mercato le auto a benzina e diesel nel nome della sbornia elettrica, che adesso si sta rivelando una follia», ha tuonato il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture.

Più in generale, parlando dei danni causati all’economia italiana dai dazi annunciati dalla nuova amministrazione americana, Salvini ha detto che «bisogna lavorare parlando direttamente con Trump e con gli Stati Uniti, non tramite Emmanuele Macron e Ursula von der Leyen». E ancora: «Abbiamo capito che Trump usa la minaccia di dazi per arrivare ad accordi economici e commerciali, ha fatto così con altri. Dobbiamo lavorare direttamente noi che abbiamo buoni rapporti e penso che partiamo con più vantaggi rispetto ad altri». Quindi una battuta delle sue sulle regioni minacciate dalle piogge e a rischio alluvione: «È una bella giornata, speriamo che sia una bella giornata anche per i toscani e gli emiliano-romagnoli che hanno a che fare con l’acqua in queste ore».

Il messaggio al governo

Non è mancato un accenno sul futuro del governo: «la Lega è il collante del centrodestra e ci possiamo permettere di dire o di fare cose che altri non sempre possono permettersi di dire o di fare – sottolinea con orgoglio Salvini – siamo la garanzia che il Governo diGiorgia Meloniandrà avanti fino al 2027, anzi fino al 2032. Semmai possiamo stimolare, a volte abbiamo avuto il coraggio di dire troppo presto quello che poi è arrivato».

Infine, lo sguardo rivolto al futuro: «Squadra che vince non si cambia, quindi rivinceremo nelle Marche con Francesco Acquaroli – di Fratelli d’Italia – e con la squadra con cui abbiamo vinto cinque anni fa», ha concluso Salvini. Intanto, la Lega si prepara a celebrare il congresso federale il 4 e 5 aprile a Firenze e il segretario si sente talmente blindato che alla domanda se ci sia qualcuno che possa sfidarlo sarcasticamente risponde: «se qualcuno si candida a segretario sarò il primo firmatario della mozione a suo sostegno», prima di annunciare che ci sarà più peso negli organigrammi per il Sud.

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