La Lega è pronta a scendere in piazza se Matteo Salvini venisse condannato nel processo Open arms che venerdì si chiuderà a Palermo. Nessuna mobilitazione in Sicilia, ma alcuni gazebo saranno allestiti sabato e domenica a Roma e Milano.
Le accuse
Il vicepremier è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito, da ministro dell’Interno, lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla Ong Open Arms e rimasti in mare 19 giorni, nell’agosto 2019. Per lui il pm ha chiesto sei anni di carcere. Sul verdetto, non circola ottimismo nel partito. A bassa voce molti temono comunque una condanna, anche se più lieve di 6 anni. In testa ai battaglieri c’è Andrea Crippa, uno dei vice di Salvini, che rimarca: «Un’eventuale condanna sarebbe un fatto gravissimo, una condanna all’intero popolo italiano, al Parlamento e quindi al governo eletto direttamente dai cittadini».
Crippa quindi annuncia: «Tutto il partito è pronto alla mobilitazione in caso di condanna». Niente di più, ma finora è esclusa un’iniziativa a Palermo anche per ragioni di collegamenti con l’isola e complice il clima natalizio. Ma la preoccupazione risuona anche al Senato. Se ne fa portavoce Marco Dreosto. Con un inciso, parlando di immigrazione e forse approfittando della presenza della premier Giorgia Meloni in Aula, il senatore attacca: «È scandaloso, lo ripeto scandaloso, che un ministro della Repubblica sia portato a processo per aver fatto il proprio dovere. Difendere i confini non è un reato, è un dovere e un atto di responsabilità».