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Russia-Ucraina: esplode un oleodotto a Mosca, Trump spinge Kiev verso l’Ue e la Nato accelera la produzioni di armi

Un’esplosione ha colpito ieri l’oleodotto Ryazan-Mosca, principale fonte di rifornimento petrolifero per la capitale russa, interrompendone a tempo indeterminato il funzionamento. Secondo media ucraini, si tratta di un duro colpo anche per l’esercito di Mosca, che riceve carburante dalla stessa infrastruttura. Nelle stesse ore, Budapest ha annunciato la riattivazione parziale del Druzhba, danneggiato da un…
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Un’esplosione ha colpito ieri l’oleodotto Ryazan-Mosca, principale fonte di rifornimento petrolifero per la capitale russa, interrompendone a tempo indeterminato il funzionamento. Secondo media ucraini, si tratta di un duro colpo anche per l’esercito di Mosca, che riceve carburante dalla stessa infrastruttura. Nelle stesse ore, Budapest ha annunciato la riattivazione parziale del Druzhba, danneggiato da un attacco ucraino, con forniture ridotte dall’indomani.

Sul fronte diplomatico, Politico Europe rivela che Donald Trump ha convinto Viktor Orbán a ritirare il veto sull’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, dopo settimane di pressioni. Intanto il leader repubblicano ha avvertito: «Zelensky non è innocente, ma senza accordo sarà guerra economica a Putin». Da Mosca, il Cremlino ha definito «negativa» l’ipotesi di peacekeeper europei in Ucraina.

A Chisinau, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Donald Tusk hanno ribadito il sostegno europeo alla Moldova, candidata all’Ue e sotto pressione russa in vista delle legislative di settembre. «La porta dell’Unione è aperta», ha assicurato Merz, lodando le riforme di Sandu nonostante i «massicci attacchi ibridi» di Mosca.

Sul piano militare, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha chiesto all’industria bellica occidentale di accelerare la produzione: «La deterrenza non deriva dalle parole, ma dalla capacità di combattere». Ha ricordato che l’Europa produrrà due milioni di munizioni entro fine anno, mentre Russia e Cina espandono rapidamente i loro arsenali.

Intanto Kiev punta anche sulla tecnologia: il vicepremier Fedorov ha dichiarato che i dati raccolti al fronte, compresi milioni di ore di filmati di droni, rappresentano una «carta inestimabile» da offrire agli alleati per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale applicati alla difesa.

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