Tensione sul fronte delle mense scolastiche gestite a Roncade, in provincia di Treviso. Lunedì mattina si è tenuto un incontro tra i rappresentanti sindacali e le istituzioni locali per discutere della precaria situazione occupazionale che interessa le lavoratrici del servizio.
Al centro del confronto, la richiesta urgente di attivazione degli ammortizzatori sociali a tutela del reddito delle dipendenti, messe a dura prova dalla nuova modalità di gestione del servizio mensa.
La problematica nasce dalla decisione del Comune di Roncade di consentire alle famiglie di usufruire o disdire il servizio di refezione scolastica con cadenza quotidiana. Questa flessibilità, se da un lato risponde alle esigenze delle famiglie, dall’altro si traduce di fatto in un regime di lavoro a chiamata per le addette alle mense, gestite dalla ditta Dussmann.
Tale situazione sta generando forte incertezza sul futuro lavorativo e sui salari delle dipendenti, con ripercussioni dirette sul reddito delle loro famiglie.
All’incontro, svoltosi il 31 marzo, hanno partecipato i rappresentanti aziendali di Dussmann, l’assessore di Roncade Boris Cagnin e il Responsabile unico del procedimento (Rup) dell’appalto.
Il sindacato ritiene «fondamentale assicurare immediatamente l’accesso agli ammortizzatori sociali per tutte le addette al servizio mensa», ha dichiarato Nicole Chirici della Filcams Cgil Treviso. «La situazione è critica: queste lavoratrici si trovano a operare per poche ore o addirittura a non lavorare affatto, vivendo in una condizione di piena incertezza sul loro futuro economico».
Oltre alla richiesta di attivazione della cassa integrazione, il sindacato ha avanzato una proposta per riorganizzare temporaneamente il servizio fino alla fine dell’anno scolastico. L’obiettivo è quello di mantenere per i genitori la possibilità di scegliere se avvalersi o meno della mensa, ma con una cadenza mensile anziché giornaliera.
«Ci auguriamo che questo appello, che come sindacato rivolgiamo all’amministrazione comunale e ai comitati dei genitori, venga preso in seria considerazione nel più breve tempo possibile», ha concluso Chirici, sottolineando l’importanza di garantire sia la continuità del servizio mensa che la tutela dei diritti e del reddito delle lavoratrici coinvolte. La palla passa ora all’amministrazione comunale e agli altri soggetti interessati, chiamati a trovare una soluzione rapida ed efficace per scongiurare una crisi occupazionale nel settore.