«Nessuna schiavitù resiste all’opera del Messia, che ci rende fratelli nel suo nome. Le carceri della persecuzione e della morte vengono spalancate dall’amorevole potenza di Dio». Così papa Francesco nel corso dell’omelia nella Basilica di San Pietro per la messa della sesta Domenica della Parola di Dio, che oggi conclude anche il Giubileo del Mondo della Comunicazione.
«La parola libertà ci chiama alla conversione del cuore, all’onestà del pensiero e alla perseveranza nella prova. Guerre, ingiustizie, dolore, morte non avranno l’ultima parola: il Vangelo è infatti parola viva e certa, che mai delude», ha affermato.
«Dobbiamo essere più abituati alla lettura delle Scritture». E poi ha suggerito di «avere con sé un piccolo Vangelo per prenderlo durante la giornata e leggerne dei passi, per avere così un contatto costante con il Signore».
«Impegniamoci tutti a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a mettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno di grazia del Signore», ha concluso Francesco.