Avrebbe cercato di “pilotare” un progetto da oltre 1 milione e 600 mila euro per un lavoro che, se affidato in house o ad altra ditta, sarebbe costato appena 200 mila euro. Per questo la Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati, per l’accusa di tentato peculato, l’amministratore delegato di Sogei, società controllata al 100% dal Ministero dell’Economie e delle Finanze, Cristiano Cannarsa.
La denuncia
I pm hanno disposto una serie di perquisizioni, effettuate dalla Guardia di Finanza, negli uffici della società e nell’abitazione del manager in cerca di riscontri alle accuse che nascono dalle denuncia dall’ex ad Paolino Iorio, arrestato nel 2024 per l’accusa di corruzione dopo essere stato fermato in flagranza di reato, mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro da un imprenditore.
Secondo il racconto di Iorio, che ha chiesto di poter patteggiare una pena a 3 anni e sulla quale il gip dovrà decidere tra una ventina di giorni, Cannarsa si sarebbe speso per fare ottenere il lavoro alla società “Deas Analisi e Sistemi”, che si occupa di cybersicurezza e intelligenza artificiale.
Nel dettaglio si trattava, secondo quando emerge dal capo di imputazione, dell’adozione di una proposta di fornitura da parte di Deas di una “piattaforma per la gestione di un sistema documentale con Ai Generativa… con un dimensionamento economico pari a un totale di un milione e 680 mila euro”. L’ex ad, nella cui abitazione sono stati trovati oltre 100 mila euro in contanti, ha affermato che l’obiettivo di Cannarsa era “avvantaggiare” la società e puntava a farle ottenere un contratto per realizzare un prodotto che, a detta di Iorio, sarebbe potuto essere effettuato ad un costo più basso