Omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Per queste ipotesi di reato si procede nell’inchiesta contro ignoti avviata dalla procura di Tivoli dopo l’incendio nell’ospedale San Giovanni Evangelista dove sono morte tre persone. «Sono state sequestrate alcune aree di interesse per le indagini. Lunedì saranno disposte le autopsie sulle tre vittime. Sono stati nominati il medico legale e il tossicologo che lunedì riceveranno incarico», ha spiegato alla stampa il procuratore capo Francesco Menditto. «Delle tre vittime una era ricoverata in medicina di urgenza e due in medicina generale», ha aggiunto.
«Il Pronto soccorso è distrutto, ci vorranno sicuramente alcune settimane. Sono stati momenti caotici. Questo non doveva accadere. Cercheremo di capire sono le cause e trovare le soluzioni», ha spiegato in precedenza il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, giunto sul posto. Alla domanda se il sistema antincendio abbia funzionato, Rocca ha spiegato: «Dobbiamo capire quello che è accaduto e come si sono propagate le fiamme. La polizia scientifica darà l’esito e le valutazioni per capire quale sia la natura e cosa sia successo».
Su disposizione dei pm le forze dell’ordine hanno sequestrato il piazzale adiacente e parte del pronto soccorso. La polizia sta indagando sul caso e, a quanto si apprende, è stata già chiesta l’acquisizione delle telecamere presenti.
Oltre 200 le persone che sono state evacuate dalla struttura anche con l’aiuto delle autoscale: tra queste anche sette bambini, diversi neonati e alcuni ricoverati nel reparto Covid. I pazienti evacuati sono stati trasferiti in diversi ospedali della Capitale.
A morire tre anziani sui cui corpi è stata disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso. Al momento sono in corso le ultime ispezioni dei vigili del fuoco negli ascensori: l’ospedale risulta completamente inagibile. Nei prossimi giorni ad ambiente raffreddato sarà eseguito un sopralluogo dal Ninv dei vigili del fuoco per accertamenti sulla natura dell’evento di cui non sono ancora chiare le cause. Sul posto nella prima fase i carabinieri di Tivoli hanno contribuito all’evacuazione dei pazienti allettati e alla messa in sicurezza di sacche di sangue per emergenze. Complessivamente al momento del rogo erano presenti al San Giovanni Evangelista circa 200 persone, tra personale sanitario e 134 pazienti.
Subito dopo le prime evacuazioni le squadre della Protezione civile comunale avevano fornito coperte per i pazienti meno gravi e provveduto a trasportare nella palestra le brandine necessarie. Dopo lo scoppio dell’incendio, i pazienti sono stati evacuati e trasferiti in alcuni in ospedali e i meno gravi nell’adiacente palestra comunale Maramotti, allestita dalla Protezione civile comunale con coperte, cuscini e brandine. L’incendio all’ospedale San Giovanni Evangelista, a quanto si apprende, sarebbe probabilmente partito dal secondo seminterrato dove si stoccavano i rifiuti tecnici ospedalieri. «Ero al reparto di medicina d’urgenza e formalmente sono ancora ricoverato. Sono in pigiama da due giorni. Ho sentito puzza di plastica bruciata, poi sono uscito di fuori e l’odore era ancora più forte. A un certo punto è andata via la corrente. Siamo rimasti al buio». Questa la testimonianza di uno dei pazienti ricoverati all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli dove è divampato l’incendio. «Abbiamo cercato di dare una mano a chi non era in grado di camminare, poi ci hanno fatto uscire perché era troppo pericoloso. Gli altri dieci che erano con noi sono stati portati via dai soccorritori», ha raccontato l’uomo fuori dalla struttura.
O ancora, «Ero in ospedale per dare l’ultimo saluto a mio papà, morto poco prima che scoppiasse l’incendio. Intorno alle 23.15 ho sentito un forte odore di plastica bruciata, è andata via la corrente ed è scattato l’allarme. Ero in corridoio ma le scale erano impraticabili, c’era una colonna di fumo», la parole di Veronica Timperi che era in ospedale al quinto piano nel reparto cardiologia dove era ricoverato il padre, morto prima che scoppiasse il rogo.