Il mondo del cinema per adulti è squarciato da un terremoto mediatico senza precedenti. Rocco Siffredi, 60 anni, figura di spicco del settore a livello globale, si trova al centro di accuse di violenza fisica e psicologica.
A far deflagrare lo scandalo è un’inchiesta giornalistica della trasmissione televisiva “Le Iene“, che ha raccolto testimonianze di diverse attrici porno.
Le donne, provenienti da differenti nazioni e apparentemente senza legami, hanno denunciato presunti episodi di prevaricazione e abuso da parte dell’attore e produttore italiano.
Secondo i loro racconti, Siffredi avrebbe sistematicamente ignorato i limiti del consenso durante le riprese di film a luci rosse e, in alcuni casi, anche al di fuori dei set.
Le accuse, rese pubbliche nella serata di ieri, 15 aprile, hanno riacceso i riflettori sul delicato tema del consenso all’interno dell’industria del porno.
Le testimonianze: un quadro di presunti abusi sistematici
Tra le accusatrici spiccano i nomi di Lera, Gloria e Ophelia Dust, che hanno descritto episodi in cui i confini precedentemente stabiliti sarebbero stati, a loro dire, ripetutamente oltrepassati da Siffredi, sfociando in atti di violenza fisica e psicologica non desiderati.
Alcune attrici hanno riferito di presunti episodi avvenuti durante provini, come quello menzionato a Budapest, dove Siffredi avrebbe imposto pratiche sessuali non concordate, accompagnate da velate minacce.
Un punto controverso sollevato dall’inchiesta riguarda i cosiddetti “video di consenso“, registrazioni effettuate prima dell’inizio delle riprese in cui le attrici dichiarano di accettare le pratiche previste. Le ragazze sostengono che tali video sarebbero privi di reale valore legale ed etico, spesso realizzati in un clima di pressione psicologica o necessità economica, e non sufficienti a giustificare eventuali superamenti dei limiti concordati durante la lavorazione dei film.
Siffredi: «Sono vittima di una congiura»
Rocco Siffredi ha scelto di rispondere pubblicamente, presentandosi davanti alle telecamere de “Le Iene” e negando con veemenza ogni addebito. «Forse in qualche scena sono stato un po’ esagerato, ma non ho mai costretto nessuna. Il mio modo di vivere il sesso è intenso, ma sempre consensuale. Non sono uno stupratore pervertito», ha dichiarato l’attore, ribadendo con forza la sua innocenza.
Siffredi ha ammesso che il suo stile lavorativo sul set può essere percepito come «forte e violento», ma ha insistito sul fatto che ogni atto sarebbe sempre stato frutto di un accordo reciproco. L’attore ha poi affermato che «è una congiura internazionale contro di me» promettendo di rivelare presto dettagli che, a suo dire, smaschererebbero l’esistenza di un complotto ai suoi danni.