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Il piano di Trump per «ripulire Gaza»: palestinesi in Egitto e Giordania

Un piano per «ripulire» la Striscia di Gaza dai palestinesi per «spostarli» in Egitto e in Giordania; questo è quello che ha pensato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rispondendo ai cronisti a bordo dell’Air Force One, di ritorno da Las Vegas. «Si tratta di un milione e mezzo di persone, ripuliremo tutto» – ha dichiarato Trump. Il Tycoon avrebbe già avuto un dialogo con il re della Giordania Abdullah II per la costruzione di abitazioni, temporanee o pensate per essere a lungo termine, nelle quali accogliere i profughi. «Guardate adesso alla Striscia di Gaza, è un disastro – ha affermato – al momento è un sito di demolizione e la gente sta morendo». Una posizione totalmente disallineata rispetto a quella dei suoi precedessori, per cui l’unica soluzione era quella di due popoli, due stati. Nei giorni scorsi il presidente aveva lodato la «posizione fenomenale, sul mare» della città di Gaza, un chiaro rimando ad un tipo di ricostruzione immobiliare. Dichiarazioni già sentite dal genero di Trump, Jared Kushner che, nel febbraio 2024, aveva definito le proprietà costiere di Gaza «un bene di grande valore».

Le reazioni a caldo

L’Egitto non ha colto in maniera positiva il piano. Una proposta già respinta più volte, in primis dal presidente egiziano Al Sisi. Secondo una fonte governativa gli Stati Uniti avrebbero intenzione di spostare il popolo palestinese, già a partire dal 2026, per un periodo compreso tra sei mesi e un anno, in tre Paesi arabi e uno asiatico. In disaccordo anche la Jihad islamica. «La proposta rientra nel quadro dell’incoraggiamento dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità», ha dichiarato il gruppo militante palestinese. Non si è fatta attendere neanche la reazione del movimento militante Hamas, tramite le parole di un alto funzionario, Bassem Naim. «Come hanno sventato ogni piano di spostamento e di patrie alternative nel corso dei decenni – ha detto – anche questa volta il nostro popolo sventerà altri progetti».

Soddisfazione da Israele

Le parole di Trump hanno trovato subito terreno fertile nella destra israeliana che, a partire dal 7 ottobre, sta spingendo ancora di più verso una soluzione radicalmente opposto per la questione palestinese. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha definito il piano eccellente. «La maggior parte della popolazione di Gaza è stata tenuta forzatamente in condizioni difficili per preservare l’aspirazione di distuggere lo Stato di Israele – ha dichiarato al quotidiano Times of Israel – l’idea di aiutarli a trovare altri posti in cui iniziare una nuova vita la reputo una buona idea».

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