Una vacanza al mare? Costa il 20 per cento in più rispetto all’anno scorso. Pesa il trasporto, ma anche le strutture ricettive. Aumentano del 25 per cento i voli degli aerei, del 6 quello dei traghetti. Allora se i prezzi salgono, ecco che cambiano i costumi. Gli italiani non rinunciano alla pausa dal lavoro (1 su 6 a maggio aveva già prenotato), ma accorciano il tempo fuori casa. L’inflazione è sempre lì inchiodata allo 0,8 per cento, ma i rincari si fanno sentire.
Le prenotazioni
«Boom di prenotazioni con molto anticipo quest’anno, ma 6 italiani su 10 non partiranno per più di 8 giorni a causa dell’inflazione, che comunque non arresta il desiderio di partire» sottolineano i responsabili della piattaforma Vamonos-Vacanze.it, il tour operator italiano specializzato in viaggi esperienza. Per compensare almeno in parte i maggiori costi, il 68% ridurrà ad un massimo di 8 giorni la durata delle ferie, mentre l’8% dei nostri connazionali non partirà affatto.
Le mete
Il mare resta la meta più ambita, almeno nei mesi estivi. A differenza degli altri anni spopolano le prenotazioni sui siti che offrono case in riva al mare, dove magari, per risparmiare, si rinuncia al pranzo o cena fuori casa e ci si lascia la possibilità di scoprire un’isola, una costa nascosta, un luogo mai visto prima.
I viaggi all’estero
Se il record di aumento per le divisioni di spesa spetta, ai servizi ricettivi e di ristorazione che decollano del 4,2% su base annua, non da meno sono i trasporti, come già si diceva, in testa alla top ten dei rialzi mensili, al primo posto ci sono i voli nazionali che decollano del 25,2%. Al secondo posto i voli intercontinentali che costano il 13,3% in più rispetto a maggio. Medaglia di bronzo per villaggi vacanze e campeggi con +13%. Appena fuori dal podio i voli europei con +4,5%. Non va molto meglio per alberghi e motel che, anche se fuori dalla top ten, salgono del 2,6%.
La montagna
Secondo l’Unione consumatori invece non è da meno il rincaro in montagna.
L’associazione ha analizzato alcuni dati a campione per una settimana a Ortisei a inizio agosto si possono spendere i 1.377 euro. Partendo da Bari per questa meta, i costi di viaggio sono i più alti, ben 380 euro. Sopra i mille euro anche le due nuove destinazioni di questa indagine: Gallipoli con una spesa di 1.305 euro e Valdisotto con una spesa di 1.044 euro.
E c’è chi rinuncia
Secondo Federalberghi invece sono 36 i milioni di italiani che prevedono di mettersi in viaggio, ma c’è anche chi proprio per il rincaro dei prezzi rinuncia. «Dati drammatici, anche se i motivi per cui non si va invacanza sono suddivisi tra salute, mancanza di liquidità e motivi di salute», dice Massimiliano Dona presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. E questo proprio perchè c’è anche chi, pur riducendo il numero di giorni del periodo di vacanza, proprio non si trova con i conti. Altro dato importante è la speranza verso il futuro: se infatti c’è chi ora non può permettersi una vacanza, progetta di rifarsi in bassa stagione: 3,6 milioni di italiani progettano piccoli viaggi, non in estate.