Secondo quanto scoperto dall’emittente britannica Bbc, le passate di pomodoro etichettate come “italiane” e vendute da diversi supermercati del Regno Unito, contengono pomodori coltivati e raccolti in Cina ricorrendo al lavoro forzato.
Alcuni hanno ‘italiano’ nel nome, come ‘Italian Tomato Purée’ della catena britannica Tesco. Altri hanno ‘italiano’ nella descrizione, come il doppio concentrato dei supermercati Asda che dice di contenere “pomodori italiani in purea” e ‘Essential Tomato Purée’ di Waitrose, che si descrive come “passata di pomodoro italiana”. È probabile, secondo la Bbc, che 17 prodotti, la maggior parte dei quali proprio venduti presso rivenditori nel Regno Unito e in Germania, contengano pomodori cinesi.
Lo dimostrano i test commissionati dalla Bbc World Service. La maggior parte dei pomodori cinesi proviene dalla regione dello Xinjiang, dove la loro produzione è legata al lavoro forzato degli uiguri e di altre minoranze in gran parte musulmane. Mettendo insieme i dati sulle spedizioni provenienti da tutto il mondo, la Bbc ha scoperto come la maggior parte dei pomodori dello Xinjiang venga trasportata in Europa: in treno attraverso il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Georgia, da dove vengono poi spediti in Italia.
Il maggior destinatario di questi prodotti sarebbe Antonio Petti, parte del gruppo Petti che produce derivati del pomodoro. Secondo i dati, Petti avrebbe ricevuto più di 36 milioni di kg di concentrato di pomodoro dalla società Xinjiang Guannong e dalle sue sussidiarie tra il 2020 e il 2023. Su 64 diverse passate di pomodoro vendute nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti, e confrontate in laboratorio con campioni provenienti da Cina e Italia, 17 sembravano contenere pomodori cinesi, 10 dei quali sono prodotti da Petti.