Alle 23 ha votato poco più del 20% degli aventi diritto. Per i referendum su lavoro e cittadinanza i seggi rimarranno aperti fino alle 15 di oggi pomeriggio. Ma l’esito della prima giornata di voto allontana le speranze di raggiungere il quorum. La Regione più astensionista alle 19 era la Calabria con il 10,14%. Mentre la più presente alle urne era la Toscana con il 22%, che sempre alle 19 ha superato l’Emilia Romagna ferma al 21,21%. Nell’ultima tornata referendaria in cui il quorum fu raggiunto, quella del 2011 sull’acqua pubblica, il dato segnò l’11,64% a Mezzogiorno, salito poi al 30,33% alle 19, mentre quest’ anno alla stessa ora l’affluenza si è attestata al 16% nei 5 quesiti. Il presidente Sergio Mattarella ha votato nel suo seggio di Palermo nel pomeriggio di ieri. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata alle urne in serata. Nelle foto diffuse da Palazzo Chigi, la premier, con in mano la sua scheda elettorale, stringe la mano al presidente di seggio. Ma non ci sono immagini che la ritraggono mentre ritira o imbuca le schede.
Il voto dei leader
Nei giorni scorsi, infatti, la premier aveva comunicato di volersi recare «per rispetto» alle urne senza tuttavia ritirare le schede dei cinque referendum. Invece, i leader politici che sostengono i quesiti referendari, per indicare la strada e invitare i cittadini al voto, hanno già espresso le loro preferenze.
Gli appelli
L’obiettivo auspicato dai promotori resta il raggiungimento del quorum. E allora la sveglia, per il centrosinistra, suona presto. I leader raggiungono i seggi di buon’ora: in ordine, Riccardo Magi, Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni. Nel pomeriggio è il turno del leader della Cgil Maurizio Landini. Foto di rito per tutti e appello ai cittadini. Con la speranza che nelle ultime ore di voto arrivino segnali incoraggianti sull’affluenza. La segretaria del Pd Schlein ha votato nel quartiere Testaccio a Roma. Non si è sottratta alle richieste dei selfie dei cittadini, da cui riceve diversi applausi. Il presidente pentastellato ha votato nel centro della Capitale. E all’uscita dalle urne, non ha rinunciato a una breve dichiarazione: «Qui a Roma è una bella giornata come in tutta Italia. Una giornata ottima per esercitare i propri diritti politici e il primo è quello di votare in occasione di votazioni politiche o amministrative ma anche referendarie. C’è da scegliere, da pronunciarsi e non lasciare che altri decidano per noi». Appello lanciato anche da Riccardo Magi di +Europa direttamente dal comitato promotore del quesito sulla cittadinanza: «Oggi i cittadini autenticamente patriottici – ha affermato – vanno a votare perché la democrazia si difende facendola vivere e praticandola. Speriamo che diano anche una lezione a tutti coloro che invece li hanno invitati a fare altro, a non occuparsi della cosa pubblica». E nelle sue parole non si può fare a meno di leggere una punzecchiatura rivolta agli esponenti di centrodestra che hanno invitato all’astensione.
Le polemiche
Diverse le violazioni del silenzio elettorale e le polemiche da parte del Comitato promotore dei referendum per il fatto che in alcune sezioni i presidenti di seggio abbiano chiesto preventivamente agli elettori se volessero ritirare o meno tutte e 5 le schede. f.d.m.