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Quirinale, dieci anni di Sergio Mattarella: la prima elezione il 31 gennaio 2015

Dieci anni al Quirinale. Sergio Mattarella viene eletto per la prima volta presidente della Repubblica il 31 gennaio 2015: al quarto scrutinio, con 665 voti, ha giurato il successivo 3 febbraio. Da rappresentante dell’unità nazionale, garante della Costituzione e arbitro imparziale che interviene per riparare e rimettere in funzionamento il sistema che si è inceppato, Sergio Mattarella è l’inquilino più longevo del Palazzo dei Papi, dopo Giorgio Napolitano anche lui capo dello Stato per due mandati che si è dimesso dopo meno di due anni dalla seconda elezione.

Nel suo primo discorso di insediamento, di fronte al Parlamento riunito in seduta comune, il Capo dello Stato si dice consapevole della responsabilità del compito che gli è stato affidato. «La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno. Ma anche – sottolinea – l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini. Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana. L’impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze».

Nel corso del primo mandato Mattarella affronta 4 crisi di Governo: dopo le dimissioni di Renzi, proprio per il referendum costituzionale perduto, conferisce l’incarico a Paolo Gentiloni; poi, a fine 2017 scioglie le Camere e, dopo le elezioni politiche del 2018, non senza scontri (vedi il mancato arrivo a via XX settembre dell’anti euro Paolo Savona) fa giurare nelle sue mani il Governo giallo-verde presieduto da Giuseppe Conte. Nell’agosto 2019 l’intesa tra M5S e Lega va in crisi, il premier pentastellato si dimette e Mattarella avvia nuove consultazioni. Alla fine Conte rimarrà presidente del Consiglio, sostenuto questa volta, oltre che dal suo partito, da Pd e Leu.

La rielezione di Mattarella

Nei retroscena dei quotidiani, un anno dopo, è proprio l’ex numero uno della Bce ad essere tra i favoriti per succedere a Mattarella al Colle. L’operazione, però, non va in porto. Sette scrutini vanno a vuoto.

All’ottavo, il Parlamento ritrova l’unità, ancora una volta, sul nome di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ottiene 759 voti su 1009 elettori, risultando così il secondo presidente eletto con il maggior numero di voti nella storia repubblicana dopo Sandro Pertini (eletto con 832 voti su 1011). 

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