Non si è fatta attendere la risposta della premier, Giorgia Meloni, alla richiesta di incontro rivolta dal neo presidente dell’Associazione nazionale Magistrati Cesare Parodi nel suo discorso di insediamento. La presidente del Consiglio ha replicato alla richiesta di un faccia a faccia con il capo dei giudici affermando di voler accogliere «con favore l’invito a un incontro con il governo che il presidente Parodi ha già avanzato e auspico che si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura».
Prove di intesa
Parole che preludono a un tentativo di smorzare i toni dello scontro iniziato con l’iscrizione nel registro degli indagati della stessa Meloni e dei ministri della giustizia, Carlo Nordio, dell’interno, Matteo Piantedosi, e del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, inviata dal Procuratore di Roma Francesco Lo Voi per il caso Almasri. Avviso di garanzia che Mantovano tiene «incorniciato, nella mia stanza, da qualche giorno», ha raccontato il sottosegretario.
La posizione di Parodi
«Non possiamo sottrarci ad un incontro che io ho chiesto» ha replicato Parodi nel corso del suo intervento al comitato direttivo a Palazzo dei marescialli. «Forse ho iniziato male perché sono partito con una richiesta mia personale che avvertivo con una certa intensità, senza consultarmi con i colleghi e di questo chiedo scusa. Però abbiamo avuto una risposta per una interlocuzione con l’associazione che rappresenta una occasione per spiegare una volta di più con chiarezza, fermezza, lucidità e senza nessun cedimento quelle che sono le nostre ragioni», ha insistito il neopresidente. Un confronto salutato con favore dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami: «l’auspicio è che l’incontro richiesto da Parodi e prontamente accolto dal presidente del Consiglio Meloni si svolga in tempi brevi e che l’arrivo del nuovi vertici possa davvero favorire il ristabilirsi di un clima di dialogo e confronto sereno», ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia.
Intanto, sempre lo stesso nuovo leader dei magistrati ha ricordato come l’incontro con la premier Meloni «prelude a una revoca formale dello sciopero e ora dovremo capire cosa si dovrà fare». Conferma che per il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro «non rappresenta un elemento di novità. E’ semmai la preannunciata volontà di dialogo pur nella distinzione delle legittime posizioni che segna l’elemento su cui concentrarsi». Per quanto sempre lo stesso vice di Nordio ricordi come «la riforma della giustizia – vero nodo dello scontro istituzionale – non può essere interrotta dal muro contro muro», sottolineando come la volontà dell’esecutivo sia quella di andare avanti con la separazione delle carriere dei magistrati.