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Protect Eu, la condivisione dei dati informatici per aiutare nelle indagini l’Europol

La Commissione europea intende proporre nuove misure per garantire "un accesso lecito ed efficace ai dati" per le forze dell'ordine, dando priorità a "una valutazione dell'impatto delle norme sulla conservazione dei dati a livello dell'Ue e alla preparazione di una Roadmap tecnologica sulla crittografia, per individuare e valutare le soluzioni tecnologiche che consentirebbero alle autorità…

La Commissione europea intende proporre nuove misure per garantire un accesso lecito ed efficace ai dati” per le forze dell’ordine, dando priorità a “una valutazione dell’impatto delle norme sulla conservazione dei dati a livello dell’Ue e alla preparazione di una Roadmap tecnologica sulla crittografia, per individuare e valutare le soluzioni tecnologiche che consentirebbero alle autorità di contrasto di accedere ai dati crittografati in modo lecito, salvaguardando la sicurezza informatica e i diritti fondamentali“.

È quanto si legge nella Comunicazione sulla Strategia di sicurezza interna europea ProtectEu. Oggi quasi tutte le forme di criminalità grave e organizzata hanno un’impronta digitale si osserva nella Comunicazione in cui si evidenzia come “circa l’85% delle indagini penali si basi sulla capacità delle autorità di polizia di accedere alle informazioni digitali“.

L’esecutivo comunitario intende proporre poi “un’ambiziosa revisione del mandato di Europol, per trasformarlo in un’agenzia di polizia realmente operativa, in grado di supportare meglio gli Stati membri“.

L’obiettivo – si legge ancora – è quello di potenziare le competenze tecnologiche e la capacità di Europol di supportare le agenzie nazionali di contrasto, di migliorare il coordinamento con altre agenzie e organismi e con gli Stati membri, di rafforzare i partenariati strategici con le organizzazioni partner“.

Diversi fattori – si spiega ancora nella Comunicazione – impediscono a Europol di raggiungere appieno il suo potenziale operativo nel supportare le attività investigative e operative per contrastare la criminalità transfrontaliera: vanno da un livello insufficiente di risorse al fatto che il suo attuale mandato non copre le nuove minacce alla sicurezza, come il sabotaggio, le minacce ibride o la manipolazione delle informazioni“.

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