Dopo un testa a testa al ballottaggio per le presidenziali di domenica scorsa in Polonia ha avuto la meglio il candidato del partito di estrema destra, Diritto e Giustizia (PiS), Karol Nawrocki. È salito al potere un uomo con posizioni molto conservatrici su alcuni temi, in primis sull’aborto, ma anche sulla contraccezione di emergenza e sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso. La sua posizione è molto simile a quella del premier ungherese Orban riguardo alla possibilità ventilata di un ingresso dell’Ucraina nella Alleanza Atlantica. Seppur definendo la Russia uno stato barbaro, ha escluso senza mezza misure l’ingresso di Kiev nell’Unione europea e nella Nato.
I richiami a Trump
Lo slogan che ha utilizzato durante la campagna elettorale ha ricalcato, in qualche modo, quello conosciuto a livello mondiale grazie al presidente Usa, Donald Trump. Su manifesti e cappellini è apparsa infatti la scritta: «Prima la Polonia, prima i polacchi». Ha spesso criticato gli aiuti e il sostegno dati ai rifugiati ucraini che vivono nel paese spiegando tra le altre cose che, «nelle code davanti agli studi dei medici e agli ospedali», i polacchi dovrebbero «avere la priorità». Ha anche criticato l’Ucraina per non aver «mostrato gratitudine per ciò che i polacchi hanno fatto» e ha accusato il presidente Volodymyr Zelensky di «insolenza» nei confronti della Polonia.