Sembra sia stata una domenica di campagna elettorale con le urne alle porte, invece del penultimo weekend da dedicare allo shopping natalizio. Complice il discorso di Giorgia Meloni che ha chiuso la settimana di Atreju 2024, la politica italiana non ha risparmiato botta e risposte. Nonostante anche la Cnn celebri la presidente del Consiglio assegnandole il ruolo di “ponte tra Donald Trump e l’Europa”, le opposizioni hanno alzato i toni contro la premier.
Le reazioni
A partire dai parlamentari del Pd della commissione di vigilanza Rai che «verificheranno i minuti concessi dalla Tv» al discorso. Tra le prime a replicare alla premier, la segretaria del Pd, Elly Schlein, a cui la stessa Meloni non ha risparmiato stoccate: «il comizio di Atreju è la fotografia di una destra arroccata tra il palazzo e la festa di partito, lontana dal Paese reale. Mentre le famiglie fanno i conti con il caro vita, coi salari bassi e le pensioni povere, la presidente del Consiglio parla a una platea chiusa, ripetendo slogan che non rispondono alle vere priorità degli italiani», ha detto Schlein a cui fa eco Nicola Fratoianni di Sinistra italiana ribadendo che «mentre la destra si esalta l’economia rallenta e le famiglie non arrivano a fine mese».
Riccardo Magi di +Europa, invece, parla dei centri per migranti in Albania, che «hanno prodotto un costo di un miliardo di euro a spese dei contribuenti senza risultati». Prende invece le difese dell’ex premier Romano Prodi, preso di mira da Meloni, dopo che lo stesso l’aveva definita «obbediente verso l’Europa, come uno sì obbediente parecchio vista la svendita dell’Iri e le scelte sul Wto», la storica collaboratrice Sandra Zampa, che sottolinea come «se Meloni replica così vuol dire che le parole di Prodi hanno colpito nel segno». Toni forti anche dal verde Bonelli che definisce il discorso della premier «propaganda che inganna».
I magistrati
Anche il presidente dell’associazione magistrati, Giuseppe Santalucia, a margine dell’assemblea straordinaria al Palazzaccio, replica a Meloni, che ha dedicato un passaggio proprio alla riforma del sistema giudiziario, affermando che «le parole dette sono una forma di paternalismo di cui non abbiamo bisogno, quel che invece è necessario sono buone leggi di cui sapremo farne buon uso». Così, mentre il dibattito politico è stato caratterizzato da accuse reciproche, da via della Scrofa fanno sapere che negli otto giorni di Atreju sono state oltre 50 mila le presenze che segnano un numero record per le feste di partito.