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Pnrr, l’allarme dell’Anac: «La scadenza incombe». E nella Pa troppi conflitti d’interesse

«La scadenza del Pnrr incombe. E, nonostante l’accelerazione impressa negli ultimi mesi, preoccupa l’andamento della spesa, in alcuni settori ancora inferiore al 30% delle risorse destinate, secondo i dati diffusi dalla Corte dei conti lo scorso marzo. Cruciale, in ogni caso, sarà la creazione di un collegamento tra il Pnrr e gli altri finanziamenti europei e nazionali, affinché i progetti più strategici possano proseguire, soprattutto nei settori dove si registrano i maggiori ritardi». È quanto ha affermato il presidente dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), Giuseppe Busia, nella relazione annuale 2024 presentata ieri alla Camera. «Dobbiamo inoltre prepararci a un’inevitabile contrazione nell’avvio di nuove procedure – ha aggiunto – Già nel 2024, su un totale di oltre 270 miliardi di importo complessivo, si rileva una flessione del mercato dei contratti pubblici rispetto all’anno precedente, con un calo più rilevante nei lavori, che registrano una riduzione del 38,9%».

Il monito

Il Presidente Busìa ha poi stigmatizzato i troppi casi di conflitto d’interessi in Italia, i vuoti di tutela lasciati dall’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, le recenti riduzioni di tutele a garanzia dell’inconferibilità mettendo in discussione la separazione fra politica e gestione, la grave carenza di una organica disciplina delle lobby. «Continuano a presentarsi troppi casi di conflitti di interesse, piccoli e grandi, ma tutti capaci di minare la credibilità delle istituzioni – ha detto – A fronte della nostra sollecita evidenziazione dei vuoti di tutela che avrebbe lasciato l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, si era fra l’altro risposto che si sarebbe provveduto a compensare l’eliminazione della sanzione penale con un rafforzamento delle tutele amministrative. Purtroppo, non solo tale compensazione non c’è stata, ma dopo la riduzione di tutele sul conflitto di interessi operata dal Codice dei contratti pubblici si è registrato un progressivo indebolimento delle garanzie amministrative poste a presidio dell’indipendenza e correttezza dell’agire pubblico».

Gli affidamenti diretti

Per Busìa nell’ambito degli appalti troppi sono gli affidamenti diretti «la cui incidenza numerica, sul totale delle acquisizioni di servizi e forniture del 2024, è risultata essere di circa il 98%». A preoccupare è soprattutto « il crescente addensamento degli affidamenti non concorrenziali tra i 135.000 e i 140.000 euro, a ridosso della soglia, più che triplicato rispetto al 2021, quando il valore-limite era di 75.000 euro».

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