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«Pnrr in ritardo sui trasporti»: va piano anche l’alta velocità Bari-Napoli

È nella categoria dei trasporti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sconta le difficoltà maggiori. A certificarlo è la Corte dei conti nella sua relazione semestrale che accende una spia anche sulla linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Napoli-Bari, il cui stato di avanzamento dei lavori non supera il 35% a…
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È nella categoria dei trasporti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sconta le difficoltà maggiori. A certificarlo è la Corte dei conti nella sua relazione semestrale che accende una spia anche sulla linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Napoli-Bari, il cui stato di avanzamento dei lavori non supera il 35% a fronte del 59 previsto.

Lo scenario complessivo

Secondo la Corte dei conti, il tasso di realizzazione delle opere inserite nella categoria dei trasporti non va oltre il 13%. E sono quattro gli obiettivi in ritardo che attengono al settore ferroviario e rientrano nella responsabilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

I ritardi

Per quanto concerne gli obiettivi relativi all’alta velocità al Sud e al Nord, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha segnalato “complessità esecutive di media intensità riconducibili a eventi imprevisti e imprevedibili di natura geologica” e “criticità esogene al piano delle lavorazioni di Rfi Spa”. Risultato: i tempi di realizzazione delle varie opere rischiano di dilatarsi.

La Napoli-Bari

Scendendo nel dettaglio, sembrano andare al ralenti i lavori sulla tratta Napoli-Bari, per la quale si registra un avanzamento dei lavori pari al 34,76% rispetto al 59 atteso in questa stessa fase. È comunque settembre 2025 il termine fissato per l’attivazione del nuovo collegamento tra Bari e Napoli, distanza percorribile in circa due ore e 40 minuti grazie all’attivazione della tratta Cancello-Frasso. In generale, una volta completata l’intera opera, sarà possibile spostarsi dal capoluogo pugliese a quello campano in poco più di due ore, fino a Roma in tre e da Lecce e Taranto verso la Capitale in quattro. E se per i lotti finanziati da fondi Pnrr il completamento è previsto entro il 2026, per i restanti il target ultimo è il 2028.

Le tratte al ralenti

Situazione peggiore per la linea Salerno-Reggio Calabria, la cui percentuale di spesa attivata sul totale della dotazione Pnrr è ferma a 3,54 punti rispetto agli otto preventivati. Performance migliori per gli interventi sulle linee Palermo-Catania e sulle linee di collegamento ad alta velocità con l’Europa del Nord, la cui spesa si attesta a un livello di avanzamento di pochi punti al di sotto delle aspettative.

Le giustificazioni

Nella sua relazione semestrale sul Pnrr, la Corte dei conti giustifica il minor tasso di realizzazione con la maggiore complessità degli interventi. Dall’altro lato, però, i magistrati evidenziano come l’amministrazione abbia evidenziato la necessità di modifiche, attualmente oggetto di confronto con le istituzioni europee nell’ambito della prossima revisione del Pnrr.

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