«La grande sfida della nostra epoca è la salute mentale». Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la seconda giornata della Conferenza nazionale per l’infanzia e l’adolescenza a Roma. I dati mostrano un incremento di ansia, depressione e comportamenti autolesivi tra gli adolescenti, e il ministro ha sottolineato l’importanza di «offrire ascolto, sostegno e interventi mirati nei momenti di fragilità».
Per affrontare queste emergenze è stato presentato il Nuovo Piano nazionale per la salute mentale, «atteso da quasi 13 anni, che punta a rafforzare i servizi di diagnosi precoce, la neuropsichiatria infantile e le équipe multidisciplinari per garantire interventi coordinati di diagnosi, trattamento e riabilitazione, coinvolgendo famiglie, scuole e istituzioni locali». Il Piano integra salute, educazione e genitorialità, «con particolare attenzione ai primi 1000 giorni di vita, promuovendo corretti stili di vita, vaccinazioni e ambienti sicuri».
Schillaci ha evidenziato anche il sostegno psicologico nelle scuole, la prevenzione dei tentativi di suicidio, la lotta alle dipendenze da sostanze e digitali e il contrasto al cyberbullismo. «Particolare attenzione viene data al Fentanyl e ad altri oppioidi sintetici, con programmi di prevenzione e monitoraggio. Sul fronte obesità infantile, l’Italia è stato il primo Paese a legiferare specificamente».
Parallelamente, i sindacati della sanità privata hanno accolto positivamente l’incontro con il ministro per aprire un tavolo su vertenze decennali, con l’obiettivo di garantire tutele ai lavoratori e qualità delle cure.
Sulla sanità privata un primo segnale positivo per i sindacati che ora chiedono un tavolo Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl soddisfatti dopo l’incontro con Schillaci. «Abbiamo spiegato che da troppi anni gli operatori dei servizi sanitari e sociosanitari subiscono una svalutazione professionale e salariale che pesa sulla qualità delle cure e sulla vita delle famiglie con conseguenze dirette sulle lavoratrici e i lavoratori, sui cittadini e sulla parte più fragile della popolazione», specificano.
«Il confronto con il Ministero – proseguono – apre uno scenario nuovo. Abbiamo chiesto che i finanziamenti previsti per la revisione dei Drg contengano clausole che li leghino al costo del lavoro. Inoltre, abbiamo chiesto di rivedere i requisiti per l’accreditamento, introducendo regole che impediscano il dumping contrattuale e che rendano inderogabile l’applicazione e il rinnovo triennale dei Ccnl sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. È questa la strada per ridare dignità al settore e tutelare insieme lavoratori e cittadini».