E se non fosse Antonio Decaro il candidato del centrosinistra alle prossime regionali pugliesi? O, meglio, se l’ex sindaco di Bari e attuale eurodeputato del Partito democratico puntasse non alla presidenza della Regione ma addirittura a quella del Consiglio dei ministri? L’ipotesi non sarebbe peregrina, soprattutto se l’esperienza di Elly Schlein alla guida del Nazareno dovesse concludersi nel giro di qualche mese.
La pazza idea
Il nome di Decaro circola insistentemente negli ambienti dem, ormai già da tempo, per una ipotetica successione a Schlein. D’altra parte i malumori nei confronti di quest’ultima, eletta nell’inverno del 2023 alla guida del Pd, non si sono mai sopiti. E Decaro è sempre stato considerato un’alternativa a Elly, anche e soprattutto in virtù dell’esperienza da amministratore e del mezzo milione di voti raccolto nella circoscrizione meridionale alle ultime europee. E sono proprio queste caratteristiche a far sì che molti spingano per una candidatura di Decaro non alla Regione ma a Palazzo Chigi. In più, l’ex sindaco di Bari ha dalla sua parte due elementi: un passato da presidente nazionale dell’Anci, che gli ha consentito di tessere una fitta rete di relazioni con migliaia di sindaci in tutta Italia, e le origini meridionali, utili per chi intende contrapporsi a un governo di centrodestra che tra i suoi principali obiettivi programmatici ha l’autonomia differenziata. E, se l’ispezione sul Comune di Bari dovesse concludersi con qualche reprimenda sull’operato di Decaro come sindaco, lasciar perdere nell’immediato la corsa alla Regione e puntare addirittura al Governo nel 2027 potrebbe essere persino consigliabile.
La strategia
Una ipotetica candidatura di Decaro a Palazzo Chigi, però, imporrebbe al centrosinistra un cambio di strategia in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Con l’ex sindaco di Bari destinato a sfidare Giorgia Meloni, la candidatura alla presidenza della Regione Puglia potrebbe toccare o a un profilo come Toni Matarrelli, attuale sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi, o a un esponente del Movimento Cinque Stelle, che a quel punto potrebbe schierare un big pugliese come il senatore Mario Turco, tarantino, o addirittura il presidente Giuseppe Conte, foggiano di Volturara Appula. Anche perché, allo stato attuale, è improbabile che Michele Emiliano possa ambire al terzo mandato, specialmente se si considera l’altolà che il governo Meloni ha imposto in tal senso al governatore campano Vincenzo De Luca.
La prospettiva
Insomma, all’orizzonte potrebbe esserci una clamorosa sfida tra Decaro e Meloni per la guida del Governo nazionale. Fantapolitica? Forse. Ma in certi ambienti la “mossa del cavallo”, per dirla con Matteo Renzi, non è mai da escludere.