Migranti, senzatetto, detenuti. Saranno gli “ultimi”, i prediletti da Francesco, i protagonisti delle sue esequie del Pontefice. Avrebbe voluto così il Papa dei “cartoneros”, arrivato nel 2013 dalla fine del mondo. Il marmo della tomba arriva dalla Liguria, terra dei suoi nonni, con la sola iscrizione “Franciscus” e l’immagine della sua croce pettorale, quella d’argento, che ha portato al collo per dodici anni.
Il corteo a passo d’uomo
Il corteo che da San Pietro lo accompagnerà verso la sua ultima tappa, la tomba a Santa Maria Maggiore, percorrerà la città a passo d’uomo per consentire, a tutti coloro che vorranno di vederlo, e porgere l’ultimo saluto. Sarà anche il saluto di Roma della quale Francesco in questi dodici anni è stato vescovo, come ha ricordato in tantissime occasioni. Intanto in Vaticano procede il lungo omaggio alla salma nella basilica, quasi ad oltranza. Meroledì notte San Pietro è rimasta aperta fino alle 5.30 per riaprire alle 7. «L’afflusso al feretro sta andando avanti in maniera molto regolare, a breve supereremo i centomila», ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in prefettura.
Il futuro della Chiesa
A poche decine di metri dalla basilica, nell’Aula del Sinodo, sono invece tornati ad incontrarsi i cardinali nella terza congregazione. Già ci sono stati i primi interventi (34 per la precisione) sul futuro della Chiesa ma per entrare nel vivo dei temi del conclave occorrerà attendere la prossima settimana. Intanto resta il rebus Becciu. Saranno le congregazioni a decidere ma al momento non trapela nessuna anticipazione; d’altronde la metà dei cardinali elettori deve ancora arrivare a Roma. I funerali vedranno dunque la presenza dei grandi della terra. L’Ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato vaticana informa che al momento sono 130 le delegazioni confermate per i funerali di Papa Francesco, sabato mattina, di cui circa 50 Capi di Stato e 10 Sovrani regnanti. Ma l’abbraccio arriverà soprattutto dalla sua gente. Tra loro migranti e rifugiati, come annuncia Mediterranea, l’Ong che più volte ha incontrato il Pontefice e che ha ricevuto la conferma della propria partecipazione dalla Prefettura della Casa Pontificia. La delegazione sarà composta da soccorritori e migranti rifugiati torturati e fuggiti dai lager libici.
L’attesa della salma
Sarà invece un gruppo di poveri e bisognosi, assistiti dall’Elemosineria, ad attendere la salma di Bergoglio sui gradini che portano alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore per rendere l’ultimo omaggio a Papa Francesco prima della tumulazione del feretro. Lo accoglieranno con una rosa bianca in mano, il fiore preferito da Francesco perché era quello di Santa Teresina. C’è poi il desiderio di partecipare ai funerali espresso da molti detenuti: il Dap ha dato la disponibilità, se se ne ravvisano le condizioni, a concedere permessi speciali per partecipare ai funerali di Papa Francesco a San Pietro, fatta salva al necessità del parere positivo del tribunale di sorveglianza. In alcuni istituti di pena verrà invece valutata la possibilità per i detenuti di seguire le esequie in diretta tv in sale comuni. Alla fine del funerale il corteo funebre verso Santa Maria Maggiore ma «non sarà possibile seguirlo», ha chiarito il prefetto di Roma, Lamberto Giannini.