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Papa Leone XIV: «La Chiesa apra le braccia al mondo». Appello alla pace del Pontefice

Una folla oceanica, stimata in circa 200mila persone tra piazza San Pietro e le aree adiacenti, ha accolto con emozione papa Leone XIV per la messa inaugurale del suo Pontificato, celebrata stamattina. La giornata è iniziata con il primo saluto del Pontefice a bordo della Papamobile, un percorso di venti minuti tra i fedeli festanti…
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Una folla oceanica, stimata in circa 200mila persone tra piazza San Pietro e le aree adiacenti, ha accolto con emozione papa Leone XIV per la messa inaugurale del suo Pontificato, celebrata stamattina.

La giornata è iniziata con il primo saluto del Pontefice a bordo della Papamobile, un percorso di venti minuti tra i fedeli festanti da piazza San Pietro a piazza Pia.

Il rito è proseguito con la discesa al Sepolcro di San Pietro, un momento di profonda spiritualità. Prima dell’omelia, papa Leone XIV, visibilmente commosso, ha ricevuto il Pallio e l’Anello del Pescatore, simboli del suo nuovo ministero.

Al centro della celebrazione, l’omelia del Pontefice ha toccato temi cruciali per il futuro della Chiesa e del mondo. «Saluto tutti voi con il cuore colmo di gratitudine, all’inizio del ministero che mi è stato affidato», ha esordito il Santo Padre, citando poi Sant’Agostino per sottolineare l’importanza dell’unità come bussola per il cammino ecclesiale. «Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia», ha aggiunto con enfasi.

Papa Leone XIV ha ribadito che «la Chiesa di Roma presiede nella carità e la sua vera autorità è la carità di Cristo», ammonendo contro ogni forma di sopraffazione o propaganda religiosa.

Rivolgendosi al ruolo di Pietro, ha sottolineato la necessità di «pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario», ma piuttosto di servire la fede dei fratelli in un cammino comune.

Il Pontefice ha espresso il suo sogno di «una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato». In linea con i suoi primi messaggi, ha lanciato un vibrante appello alla pace, ricordando l’omelia di inizio Pontificato di San Giovanni Paolo II. «Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo», ha esortato, invitando ad accogliere la sua parola d’amore per costruire un’unica famiglia umana.

«È l’ora dell’amore» ha affermato con forza papa Leone XIV, denunciando «troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri».

La sua preoccupazione per la pace si è manifestata anche prima della recita del Regina Coeli, con un pensiero rivolto alle popolazioni colpite dalla guerra in Myanmar e a Gaza, dove «i bambini, le famiglie, gli anziani, sopravvissuti sono ridotti alla fame». Un accorato appello è stato rivolto anche per l’Ucraina, «martoriata» e in attesa di «negoziati per una pace giusta».

A margine della celebrazione, si è registrato un significativo incontro tra papa Leone XIV e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nelle prossime ore, non si esclude un possibile faccia a faccia con il vicepresidente Usa J.D. Vance.

L’emozionante cerimonia si è conclusa con l’omaggio delle delegazioni presenti e un gesto spontaneo e toccante: l’abbraccio del Pontefice con il fratello Louis, a testimonianza di un legame profondo.

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