Il pontefice è giunto al 23esimo giorno di ricovero al Policlinico ‘Gemelli’ di Roma. «La notte è trascorsa tranquilla, il Papa sta riposando». Questo l’aggiornamento della sala stampa della Santa Sede. Nella giornata di venerdì nessun bollettino medico, ma solo informazioni dal Vaticano per raccontare la situazione del Santo Padre.
«La situazione è stabile come ieri ovvero stabile in quadro complesso. La prognosi resta riservata». Bergoglio non è fuori pericolo e l’assenza di novità non fa pendere la bilancia né dal lato dell’ottimismo né da quello del pessimismo. Per quanto riguarda la ventilazione lo schema è sempre lo stesso degli ultimi giorni e quindi alti flussi con l’ausilio dei naselli durante il giorno e «ventilazione meccanica non assistita» e quindi con l’ausilio della maschera di notte. Tradotto: si respira un clima di attesa per comprendere quelli che saranno gli sviluppi delle prossime ore.
Una permanenza, quella di Papa Bergoglio, che ha eguagliato, per numero di giorni, un altro ricovero di un Pontefice, seppur avvenuto per una causa differente. Ventidue, infatti, sono stati anche i giorni di degenza di San Giovanni Paolo II dopo l’attentato del 1981. Dopo essere stato ferito da Alì Agca in Piazza San Pietro, prima dell’udienza generale del 13 maggio, Papa Wojtyla fu trasferito d’urgenza al nosocomio romano. Qui fu operato e qui restò fino al 3 giugno.