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Papa Francesco in ospedale, il Vaticano: «Notte serena poi colazione in poltrona»

Papa Francesco ha trascorso una notte «serena» nel Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato da sette giorni a causa di una bronchite. Dalla sala stampa del Vaticano fanno sapere che «il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona». In un'intervista a Repubblica, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la…
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(Foto Gregorio Borgia - LaPresse) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

Papa Francesco ha trascorso una notte «serena» nel Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato da sette giorni a causa di una bronchite.

Dalla sala stampa del Vaticano fanno sapere che «il Papa si è alzato e ha fatto colazione in poltrona».

In un’intervista a Repubblica, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, conferma di avere «notizie positive» sulla salute del Pontefice. «Mi auguro – afferma – che il Papa possa guarire presto perché c’è bisogno di lui. C’è bisogno che possa riprendere pienamente la sua vita di pastore della Chiesa, che in questo tempo è più che preziosa».

Francesco si è esposto a impegni giubilari e bagni di folla. «Sì, ma questo è Papa Francesco – prosegue -. Certo uno dei problemi della sua salute è la non curanza che a volte manifesta verso la stessa. E forse ci dovrebbe essere maggiore solerzia da parte di tutti noi a proteggerlo».

Giorgia Meloni ha riferito di averlo trovato vigile e sempre dotato di senso dell’umorismo. «Mi fa molto piacere, anche perché non mancano i corvi, e sapere che il Papa continua anche a scherzare mi pare una notizia utile per tutti», sottolinea.

Quando parla di corvi si riferisce alle fake news che girano sull’aggravarsi del Papa, «sì, e non solo – precisa monsignor Paglia -. Guardiamo con maggiore positività a questo momento».

Per quanto riguarda il ritorno del Papa in Vaticano, «non sono un medico ma immagino che non bisognerà aspettare molto. E mi auguro che sia molto più attento lui e tutti noi a moderare, diciamo così, i suoi eccessi di impegno – conclude -. Tutti sappiamo quanto il contatto diretto con la gente sia per lui davvero vita».

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