Per sciogliere il nodo dell’assegnazione dei posti dei grandi leader del mondo in occasione delle esequie di Francesco, il Vaticano si affiderà ai manuali ben rodati, già sperimentati ad esempio per l’ultimo grande funerale di un Papa tenutosi nella storia, quello di Giovanni Paolo II nel 2005. E così, il protocollo vuole, innanzitutto, che le prime file siano riservate alle delegazioni dell’Italia, la nazione di cui ogni Papa è primate, e del Paese di provenienza del Papa defunto, in questo caso l’Argentina.
Il primo blocco
Il modo di procedere è il consueto: prima il presidente della Repubblica, poi il presidente del Senato, quindi della Camera, quindi il Presidente del Consiglio e quello della Corte costituzionale. Segue quindi l’Argentina con i posti riservati alla sua delegazione, ed è confermata già la presenza di Javier Milei. Questo primo blocco viene chiuso con i sovrani regnanti cattolici, ci sarà Felipe di Spagna con la consorte Letizia, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta e poi i sovrani regnanti non cattolici, come quelli di Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio. Per quanto riguarda inoltre, il settore teste coronate, riguardo alla Gran Bretagna, partecipando William in qualità di erede al trono, è prevedibile per lui una terza fila, esattamente come fu con Carlo ai funerali di papa Wojtyla quando era erede designato della Regina Elisabetta.
L’ordine alfabetico francese
Si va avanti con le delegazioni dei capi di Stato secondo l’ordine alfabetico francese, così come usa nel mondo della diplomazia. L’elenco non è ancora stato stilato nel dettaglio. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accompagnato dalla moglie Melania, e affiancato da Joe Biden, suo predecessore, se effettivamente parteciperà come filtrato dal suo inner circle, potrebbe risultare vicino ad Emanuelle Macron (États-Unis precede la France). Tra i primi posti, visto l’ordine alfabetico, ci sarà certamente il Brasile di Luiz Inacio Lula da Silva mentre l’Ucraina rappresentata da Volodymyr Zelensky, sarà inevitabilmente più indietro. Più rodata ancora la parte ecclesiastica: i cardinali e i patriarchi delle Chiese orientali saranno disposti sul sagrato davanti alla basilica in una scenografia che tra rintocchi di campane e liturgie da requiem, non mancherà di colpire per il forte impatto non solo visivo. Una curiosità: il funerale di Giovanni Paolo II si aprì con il cerimoniere polacco Konrad Krajewski che incedeva davanti alla bara portando il libro delle Sacre Scritture. Sabato, Krajewski, oggi Elemosiniere, carica che non decade in sede vacante, prenderà posto tra le fila dei cardinali, una promozione che si è guadagnato diventando uno dei più stretti collaboratori di Francesco proprio nel servizio ai più poveri e ai più disagiati.