«La sua sensibilità verso il tema dell’usura, il suo incrollabile impegno nel promuovere la dignità umana sono stati per noi fonte di grande ispirazione e conforto». Con queste parole il presidente della Consulta nazionale antiusura, Luciano Gualzetti, esprime «profondo dolore» da parte di tutta l’organizzazione per la scomparsa di papa Francesco.
«Durante l’udienza privata – ricorda Gualzetti – abbiamo avuto il privilegio di incontrare un uomo di straordinaria umanità, guida spirituale illuminata e instancabile difensore degli ultimi e dei più deboli».
La Consulta ricorda che «durante la pandemia papa Francesco ha denunciato con forza l’usura come una “pandemia sociale” che colpisce le famiglie più vulnerabili, definendola un peccato grave che “uccide la vita, calpesta la dignità delle persone ed è veicolo di corruzione“. Ha inoltre sottolineato che l’usura si nutre delle difficoltà economiche e sociali, aggravate dalla crisi sanitaria globale, e ha esortato tutti a combattere questa piaga con solidarietà e giustizia. Allo stesso tempo – prosegue Gualzetti – papa Francesco ha denunciato con forza il fenomeno dell’azzardo definendolo come un sistema che distrugge famiglie e alimenta disuguaglianze».
Le parole del Pontefice, come “Alla base delle crisi economiche e finanziarie c’è sempre una concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona“, «rimarranno per noi un monito e una guida», conclude il presidente della Consulta nazionale antiusura.