Il governo chiude alla possibilità di uno scorrimento generalizzato delle graduatorie degli idonei nei concorsi della Pubblica amministrazione. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Giuseppina Castiello, rispondendo a un’interrogazione del Partito democratico presentata dall’onorevole Casu, ha chiarito che l’esecutivo non considera obbligatorio attingere agli elenchi degli idonei prima di avviare nuove procedure concorsuali.
Castiello ha fatto riferimento al recente decreto legge 14 marzo 2025, n. 25, convertito in legge il 7 maggio scorso, sottolineando come la «recente evoluzione legislativa» sia orientata a «contenere il ricorso all’utilizzo di tale istituto, in favore del reclutamento del personale tramite indizione di nuovi concorsi». L’obiettivo, ha spiegato, è di consentire alle amministrazioni di selezionare «le migliori risorse disponibili» attraverso nuove selezioni, garantendo così «omogeneità all’operato delle amministrazioni pubbliche».
La sottosegretaria ha precisato che la normativa vigente, in particolare l’articolo 4 del decreto legge di marzo, ha inteso chiarire la portata di una precedente disposizione del 2013, la quale, pur riferendosi ai soli vincitori di concorso, era stata talvolta interpretata come un obbligo di scorrimento delle graduatorie vigenti. Castiello ha ricordato come già nel 2018 fosse stata abrogata la norma che prevedeva lo scorrimento degli idonei prima di nuovi bandi, una misura «sorta in periodo di spending review» e ritenuta non più attuale.
Il rappresentante del governo ha inoltre evidenziato la distinzione tra vincitori e idonei, richiamando le recenti modifiche all’articolo 35 del decreto legislativo 165/2001, che hanno limitato lo scorrimento agli idonei più vicini ai vincitori. Tuttavia, ha aggiunto, sono state previste limitazioni all’applicazione di tale disposizione in relazione al numero di posti banditi, alle dimensioni dell’ente e per specifiche categorie di personale come quello sanitario ed educativo.
Castiello ha poi menzionato la legge di bilancio 2025, che introduce una riduzione del turn over nella Pa e una conseguente «sospensione temporanea» che limita al 20% il numero di idonei inseribili nelle graduatorie dei concorsi approvati nel 2024 e 2025, consentendo comunque di attingere a un numero maggiore di idonei, anche in relazione agli obiettivi del Pnrr.
La sottosegretaria ha quindi ribadito che lo scorrimento delle graduatorie rappresenta uno strumento «meramente eventuale, complementare e residuale» rispetto al concorso, con l’obiettivo primario di rendere la Pa «più efficiente e qualificata» attraverso la selezione dei candidati più preparati. Il governo ha inoltre respinto la proposta di un piano straordinario di assunzioni, ritenendo adeguati gli strumenti di pianificazione già in dotazione alle amministrazioni.
L’onorevole Casu ha espresso la sua insoddisfazione per la risposta, ricordando le carenze della Pubblica amministrazione e il previsto pensionamento di un milione di persone entro il 2033. Ha inoltre criticato le recenti dichiarazioni del ministro Zangrillo sulla figura degli idonei, definendole un attacco a uno strumento utile per migliorare i servizi ai cittadini e valorizzare le competenze di chi ha superato le selezioni. Casu ha auspicato un maggiore pragmatismo per evitare che la tutela dei diritti degli idonei debba avvenire in sede giudiziaria.