Ergastoli e condanne a 24 anni di carcere. È questa la richiesta a carico dei fratelli Bianchi e degli altri imputati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, fatta dalla procura di Velletri nell’ambito del processo per l’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, massacrato nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro.
«Una aggressione becera messa in atto da quattro individui ai danni di un ragazzino. Noi pensiamo che questo sia un omicidio doloso, volontario e non preterintenzionale», ha affermato il pubblico ministero, Francesco Brando. Tutti e quattro gli imputati nel procedimento sono accusati di concorso in omicidio aggravato. Stando alle parole del pm, l’aggressione sarebbe partita dai due fratelli ma, con l’intervento di Belleggia e Pincarelli, è diventata un’azione unitaria. Il pubblico ministero ha, inoltre, fatto riferimento alle mosse di Mma, arti marziali miste praticate dai fratelli Bianchi, utilizzate come arma ai danni di Willy.
La sera della morte di Willy, al termine della giornata lavorativa, la giovane vittima si era fermata nella zona della movida per bere qualcosa quando, per difendere un suo amico che era stato aggredito, si è ritrovato nel mezzo della colluttazione. Per l’accusa si è trattato di omicidio un omicidio doloso e volontario, non preterintenzionale: «Preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra, da solo per 50 eterni secondi prima di morire». I pm hanno sottolineato, inoltre, che: «Gli imputati sono soggetti al centro in passato di vicissitudini processuali, conosciuti come pericolosi e perché praticano Mma, il più violento tra gli sport di contatto che richiede una certa accortezza da chi lo pratica e conosce le conseguenze dei colpi».
La settimana prossima, la parola spetterà alla difesa e tra 15 giorni è prevista la sentenza.