L’Italia ha toccato un nuovo record di occupazione: secondo i dati Istat, gli occupati sono saliti a 24,3 milioni, il valore più alto dal 2004. Rispetto al periodo pre-pandemia si contano 1,3 milioni di lavoratori in più. Solo nell’ultimo mese, maggio 2025, l’aumento è stato di 80mila unità (+0,3%), con un tasso di occupazione al 62,9%.
La crescita ha coinvolto uomini, donne, lavoratori autonomi e dipendenti stabili, mentre calano i contratti a termine. Tuttavia, cresce anche la disoccupazione (+7,1% su base mensile), con 113mila persone in più in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione sale al 6,5%, mentre quello giovanile tocca il 21,6%.
Parallelamente, gli inattivi tra i 15 e i 64 anni calano sensibilmente: -172mila su aprile, -320mila su base annua. Un segnale positivo che indica maggiore partecipazione al mercato del lavoro.
Ma a pesare su famiglie e imprese è la pressione fiscale. Secondo Federcontribuenti, il carico ha toccato il 42,6% del PIL nel 2024, con picchi del 50,6% nel quarto trimestre. Un livello considerato “insostenibile”, che erode il potere d’acquisto e penalizza soprattutto lavoratori dipendenti, pensionati e PMI. L’associazione denuncia un sistema fiscale iniquo e inefficiente, che grava su chi già paga, lasciando irrisolto il problema dell’evasione e offrendo servizi pubblici inadeguati.